CAPACITA' DI INFLUENZARE: KILLERS & BOOSTERS
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L' Influenza è la capacità di produrre un effetto senza dover esercitare un atto di potere o forza, senza la diretta applicazione di un comando.
(Merriam Webster Dictionary). E' la principale capacità attraverso cui si manifesta la leadership personale: leader è appunto chi fa in modo che gli altri lo ascoltino e lo seguano verso un obiettivo. Perchè ciò accada ci sono comportamenti concreti da evitare (killers), e comportamenti concreti da mettere in atto (boosters)
Cominciamo con i Killers della capacità di Influenza, seguendo le indicazioni di Bill Treasurer e del suo libro The Leadership Killer.
Girare al positivo i Killers dà un'ottima panoramica dei comportamenti da agire, ma proverò a sintetizzare un tema vastissimo in quelle che per me sono le capacità chiave, a cui sono dedicati articoli separati:
Buon Allenamento, dunque! www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #influencedrivers #influencekillers #influenzare #persuadere #executivepresence #credibilità #fiducia #leadership #comunicazione
(Merriam Webster Dictionary). E' la principale capacità attraverso cui si manifesta la leadership personale: leader è appunto chi fa in modo che gli altri lo ascoltino e lo seguano verso un obiettivo. Perchè ciò accada ci sono comportamenti concreti da evitare (killers), e comportamenti concreti da mettere in atto (boosters)
Cominciamo con i Killers della capacità di Influenza, seguendo le indicazioni di Bill Treasurer e del suo libro The Leadership Killer.
- Lamentarsi, Criticare
Chi influenza con efficacia gli altri di solito sa vedere il lato positivo delle cose, oppure il modo per aggirare o eliminare i problemi.
Può far leva anche su emozioni non piacevoli per farsi ascoltare, o per smuovere chi lo ascolta, scegliendo di puntare sulla rabbia o sulla paura.
Però poi sa girare quelle emozioni verso un obiettivo, creare una voglia di messa in moto.
Chi influenza non accusa, non umilia, non getta la colpa su chi vuole attivare. Sa invece valorizzare ciò che gli altri fanno bene, sa mettersi nei loro panni, per capire e trovar soluzioni insieme, anche per sistemare le cose che non funzionano. - Essere resistenti ai feedback
Nessuno di noi è a suo agio di fronte alle critiche, specialmente se ci teniamo a fare bene, e lavoriamo duro.
Però la realtà non è una sola, le percezioni sono molteplici, e il nostro punto di vista non è il solo, e di sicuro non è sempre quello giusto.
La disponibilità e l'interesse genuino verso il parere altrui è chiave per imparare e migliorare, e anche per far venire voglia agli altri di ascoltarci e seguirci: "più tu ascolti me, più io avrò voglia di ascoltare te". dice il negoziatore William Ury. Non succede anche a voi? - Mancare di "Postura"
La postura di chi sa influenzare è "regolata" e "regolabile", adattabile. Chi sa influenzare sa distinguere tra le diverse persone e situazioni, e sa adattare con intuito, flessibilità e intelligenza relazionale il proprio approccio e modo di fare. Non sto parlando di recitare, o di essere fasulli e manipolatori, ma della capacità di essere autentici in forme e intensità diverse, a seconda di ciò che è utile.
Il tema è quello della consapevolezza ed agilità emotiva: essere consapevoli di quello che ci accade e saperlo gestire e governare; scegliere le qualità più utili da mettere in campo nelle diverse relazioni; esprimere le nostre emozioni regolandone l'intensità; "rispondere" a quel che accade invece di "reagire" di pancia.
Praticare la mindfulness in questo è molto utile. - Cercare di fare tutto da soli
Tante sfaccettature dietro a questo punto.
Può esserci la convinzione che "bene come lo faccio io non lo farà nessuno", unita all' incapacità di aprirsi a diversi modi di fare, e di apprezzarli.
O l'incapacità di distinguere "cosa serve che faccia io e cosa è utile che facciano altri".
O la difficoltà ad abbandonare compiti operativi che conosco e che mi piacciono.
O il non sapere come si fa a delegare bene.
O il bisogno eccessivo di perfezione e di controllo.
Qualunque sia la tua sfaccettatura, ciò che conta è l'effetto che produci se fai tutto da sol*: fai passare la voglia agli altri di ascoltarti e seguirti.
Indi distruggi la tua capacità di influenza.
Quale che sia il tema, serve lavorarci per crescere, e farlo con un coach è il modo più rapido ed efficace. - Non avere e/o non curare il network di relazioni
Per influenzare occorre avere alleati che ci aiutino a ragionare sulle proposte che vogliamo portare avanti, che ci permettano di conoscere aspetti diversi dell'azienda e del mondo esterno, che ci supportino nei momenti di confronto o negoziazione.
Ma se non abbiamo costruito relazioni su base continuativa, al di là del singolo bisogno e del singolo progetto da portare avanti, questo non accadrà.
Le relazioni sono uno scambio, in cui ci si apre agli altri, con le nostre idee, valori, difficoltà, e in cui si ricercano e accolgono le idee, valori, difficoltà altrui.
Si può costruire questo tipo di scambio sia essendo estroversi, sia essendo introversi: quel che conta è l'autenticità e la regolarità.
Se costriamo e curiamo il network, saremo anche quelli che vengono cercati per un parere o un confronto, e anche questo è "influenza! - Non avere una vita privata
Chi sa influenzare normalmente ha idee, proposte, visione, è una persona aperta alle esperienze e alla conoscenza, e ha voglia di condividere.
Chi sa influenzare sa prendersi cura di sè e del proprio equilibrio personale, proprio per governare quella postura di cui si parlava prima.
Lavorare e basta non è utile, anzi, va nella direzione opposta.
Le persone amano ascoltare e seguire chi è sfaccettato, ricco di esperienze, ispirante ed equilibrato.
Guardiamo in genere con sospetto i "monomaniacali" o gli "ossessivi", perchè temiamo che non abbiano quella indispensabile capacità di mettersi nei panni altrui né la flessibilità di leggere situazioni diverse. - Mettere sempre i risultati davanti alle persone
Un conto è il vigore e l'entusiasmo con cui riusciamo a contagiare gli altri verso un obiettivo o un compito, un conto è essere disposti a fare "morti e feriti" in nome del risultato, imporre il proprio ritmo e il proprio modo, non curarsi della fatica delle persone, non valorizzare il loro modo di fare le cose.
Seguiamo chi ci fa sognare e ci coinvolge verso un obiettivo, non chi è disposto a sacrificarci o sacrificarsi oltre ragionevoli limiti in nome di quell' obiettivo.
Mediamente non stiamo quasi mai salvando il mondo. Sarebbe bene ricordarcelo sempre.
Girare al positivo i Killers dà un'ottima panoramica dei comportamenti da agire, ma proverò a sintetizzare un tema vastissimo in quelle che per me sono le capacità chiave, a cui sono dedicati articoli separati:
- Costruire e manutenere nel tempo tutti e 4 i Pilastri della Fiducia
- Individuare e scegliere la Risorsa più utili per entrare in connessione
- Mettersi "davvero" nei panni degli altri
- Usare consapevolmente la propria Voce
Buon Allenamento, dunque! www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #influencedrivers #influencekillers #influenzare #persuadere #executivepresence #credibilità #fiducia #leadership #comunicazione