DISSENTIRE DA CHI E' PIU' "POTENTE" DI TE

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È una reazione umana quella di evitare il disaccordo con un superiore. "Siamo programmati per stare lontani dai pericoli, quindi abbiamo un orientamento naturale ad evitare situazioni che potrebbero danneggiarci", dicono Joseph Grenny e Kerry Patterson, autori  di Crucial Conversations: Tools for Talking When Stakes Are HighIl primo pensiero che facciamo è  "Non gli piacerà" "Mi giudicherà un criticone, uno faticoso e fastidioso” .  Addirittura si può pensare “Adesso mi licenzia!
E’ così tanto più semplice essere d’accordo!  Però non sempre è la cosa giusta da fare.
Ecco come Grenny e Patterson ci consigliano di esprimere disaccordo in modo utile
Sii realistico sui rischi, del parlare e del non farloLa maggior parte delle persone tende a sopravvalutare i rischi. Il nostro pregiudizio naturale è quello di immaginare il peggio. Certo, l’interlocutore potrebbe essere sorpreso o anche infastidito in un primo momento. Ma è altamente improbabile venire licenziati o farsi un nemico per la vita.Considera invece il "rischio di non parlare" : il progetto potrebbe deragliare? la squadra potrebbe perdere fiducia? tu potresti apparire debole e lontano dall'immagine che vuoi dare di te? …altro?Molto meglio ponderare realisticamente tutte le potenziali conseguenze, sia dell'azione sia  della non azione, e farlo insieme a qualcun altro.
Decidi se e quando è opportuno parlareDopo la valutazione dei rischi, puoi decidere che forse  in quel  preciso momento è meglio stare zitti, ma c’è un altro momento in cui è opportuno parlare.Potresti cercare il supporto di altri, che hanno essi stessi dei dubbi, e possono contribuire alla causa con la loro esperienza e le loro informazioni.Oppure potresti avere una conversazione in privato: in privato la persona potente si sentirà meno minacciata.
Esprimi un obiettivo condivisoPrima di esporre i tuoi pensieri, pensa a ciò che conta per l’altro, o a quello che lo preoccupa in questo momento.Può essere la credibilità del suo team, o la velocità di esecuzione di un progetto. È probabile che se colleghi il tuo statement a qualcosa che è importante anche per l’altra persona, costei possa "aprire il suo canale di comunicazione", e ascoltarti con interesse. Non lasciare implicito questo collegamento, esplicitalo in modo chiaro! Ad esempio, ecco un modo per farlo:  "So quanto è importante per te portare a termine questo progetto entro l'anno, e ti supporto appieno in questo
Chiedi il permesso di non essere d'accordoQuesto passo può sembrare eccessivamente deferente, ma è un modo intelligente per dare alla persona potente "sicurezza psicologica" e controllo. Si può dire una cosa tipo : "Vogliamo tutti realizzare l’obiettivo del Q1, ma ho ragioni per pensare che potremmo non farcela.  Posso esporti il mio ragionamento?".  Fare così dà e riconosce al superiore la scelta se  ascoltare o no . E se dice sì, dà a chi parla più sicurezza nell’esprimere il proprio punto. 
Come prima cosa, ribadisci il punto dell'altroDopo aver ottenuto il permesso di parlare, riepiloga il punto di vista dell'altra persona, l’ idea, opinione, o proposta. Anche se sei in disaccordo con essa. Farlo dà valore al pensiero altrui e fa capire che hai ascoltato e compreso. 
Respira. Stai calmo. Parla lentamente e tieni un tono grave e un volume medio. Quando il linguaggio del corpo comunica riluttanza o ansia, ciò sminuisce il messaggio. E’ come se le tue parole dicessero una cosa e il tuo corpo e la tua voce un’altra. Chi ti ascolta può decidere a cosa dare importanza, ma è altamente probabile che l’effetto di non verbale+voce sia prevalente sulle parole  (non verbale + voce rappresentano infatti il 93% di quello che resta da una conversazione – Mehrabian – 1970)Dunque Respira a fondo! Così riuscirai a parlare più lentamente e con più convinzione.
Quando siamo in ansia tendiamo ad alzare il volume,  ad accelerare, ad andare su note più stridule, a fare i piacioni o i simpatici, e questo ci toglie credibilità.
Dobbiamo rallentare! Questo, oltre a calmare noi che parliamo, calmerà chi ci ascolta.
Non dare giudiziNel momento in cui si esprime una preoccupazione, occorre evitare qualsiasi parola dispregiativa o di giudizio, che potrebbe far innervosire la controparte.Un buon consiglio è togliere tutti gli aggettivi, dal momento che proprio quelli hanno il potere di essere mal interpretati o presi sul personale. Condividi solo i fatti. Per esempio, invece di dire: "Penso che la scadenza che ci siamo dati sia assurda"  puoi dire "Abbiamo provato quattro progetti come questo in passato, e siamo stati in grado di portarne a termine due in un lasso di tempo simile, ma erano circostanze un pò speciali."Mantieniti neutro, calmo e concentrato tutto il tempo .Ogni volta che ti accorgi che ti stai accalorando, abbassa il volume e rallenta.
Sii umileSottolinea che stai offrendo la tua opinione, non la "verità del Vangelo”. Il tuo può essere sicuramente un parere fondato e ben studiato, ma è sempre un parere.Funzionano molto bene certe frasi introduttive, che stemperano subito il tono:“sto pensando ad alta voce…”“mi viene una preoccupazione che vorrei condividere”“mi viene una riflessione”Poi, dopo aver espresso la tua opinione, dimostra curiosità verso le opinioni degli altri, in modo proattivo.Puoi dire, per esempio: "Dove sbaglio secondo te?"  "Cosa non sto considerando?"  “Cosa ne pensi della mia idea?”
Riconosci l'autorità dell'altro Innegabilmente, la persona con più potere prenderà la decisione, perché funziona così. Riconosciglielo!Ad esempio dicendo: “E’ una decisione importante, ed una responsabilità che sta a te.“Questo mostrerà che riconosci il suo ruolo, e ricorderà all'altro che può scegliere.Ma niente piaggerie, leccatine o false lodi!  Solo rispetto del ruolo e delle capacità altrui (se ci credi, per quanto ci credi)


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