VIVERE CON MENO ANSIA

www.pexels.com - nicolas resende
I principi dell’equilibrio e della serenità sono universali e senza tempo, eppure sembriamo dimenticarli.Mary Lo Verde della University of Colorado li distilla per noi, secondo quanto la sua esperienza diretta e il lavoro con i clienti le hanno permesso di fare. Ognuna delle cose che Mary ha individuato come cruciali per sviluppare equilibrio e resilienza ha a che fare con il “connettersi” con qualcosa o qualcuno.
1. La prima strategia per vivere con meno ansia e stress è connettersi con se stessi.Il modo migliore per riuscirci è connettervi con le vostre passioni.
Lo so che la vita di noi tutti è sovraccarica di impegni, di doveri, di persone che esigono cose, e dunque per molti il solo pensiero di trovare tempo, nella giornata o nella settimana, per ciò che ci piace suona quasi come una provocazione.Eppure vorrei ribaltarvi la domanda: come pensate di andare avanti, giorno dopo giorno, senza dare ascolto alle cose che amate fare?
Mary Lo Verde racconta che a 36 anni non aveva grande spazio per le passioni nella sua vita: si divideva tra l’insegnamento alla facoltà di medicina, e i suoi 3 figli, di cui uno appena nato. Inoltre si prendeva cura di una suocera anziana e della casa. A un certo punto decise che la sua vita non poteva essere tutta lì. Si  fermò a pensare quali attività avesse veramente voglia di fare, solo e unicamente per se stessa, e scelse di aggregarsi ad una squadra amatoriale di basket. Contemporaneamente suo marito decise di riprendere a suonare la chitarra con un gruppo di amici.Agli occhi dei loro conoscenti eravamo due pazzi e due irresponsabili. Ma l’ energia e la forza che arrivava a ciascuno di loro, dopo ogni allenamento o ogni serata passata a suonare, era sufficiente per  vedere la giornata successiva con altri occhi, e trovare l’entusiasmo e la passione da riversare su tutti gli altri aspetti della loro vita. Nessuno dei due scoppiava di voglia tutte le volte che dovevano uscire per i loro impegni extra lavorativi a fine giornata, ma lo facevano lo stesso, perchè sapevano che quello spazio prezioso li avrebbe ricaricati per i giorni successivi.
Quali sono le vostre passioni? Le cose che vi fanno “cantare il cuore”?Connettetevi alle vostre passioni, date loro spazio nelle vostre giornate: non serve essere eccellenti in quello che fate, serve solo che vi piaccia, che vi faccia divertire, che vi permetta di esprimervi in una maniera naturale.
Un altro modo per connettervi con voi stessi è connettervi ai vostri valori e bisogni più profondi, e impegnarvi a rispettarli e a farli rispettare anche agli altri.Quali sono i vostri valori? Quali le cose davvero importanti?Quanto li vivete nella vostra quotidianità? Cosa potreste fare per viverli di più?Quanto li rendete noti agli altri? Quanto ne parlate?Quali regole stabilite per gli altri, affinchè voi possiate vivere secondo i vostri valori?Quanto siete chiari riguardo a quello che accettate, e a quello che non volete accettare dagli altri?Fatelo! Fissate dei paletti, definite dei confini: vi serviranno per non farvi governare dall’esterno, per restare in controllo, per costruire rapporti più adulti, maturi, trasparenti e forti con chi vi sta intorno.
2. La seconda strategia è connettersi con gli altri
La maniera più facile di farlo sono i rituali.I rituali danno alla nostra vita un po’ di ripetitività e di stabilità: le persone hanno bisogno di questo più di quanto ammettano. LoVerde ci offre un altro esempio personale: quando sua figlia entrò nell’adolescenza, in casa cominciarono a vederla sempre meno, e il gap tra genitori e figlia si allargava ogni giorno di più. Allora i genitori inventarono un rituale buffo,  per tenere attivo il contatto in famiglia: si alzavano ogni mattina e leggevano insieme le vignette sul giornale. Piano piano divenne un’abitudine a cui anche l'adolescente si affezionò: divenne un po’ come lavarsi i denti o pettinarsi. Era il "loro momento" nella giornata, quello in cui poter approcciare, se necessario, cose importanti. Non è detto che una ragazza adolescente voglia raccontare di sè, ma almeno sa che un'occasione c'è, non la deve andare a cercare. Al contempo, se ci rendiamo conto che i rituali a un certo punto si svuotano di significato, li possiamo abbandonare e sostituire con dei nuovi.
E' bello e necessario costruire i nostri rituali per restare in contatto con le persone della nostra vita, e mantenerli vivi. Allontanarci dagli altri, che siano i familiari, gli amici del liceo, gli ex colleghi, rende la vita più povera e più fragile davanti alle intemperie. Avere momenti in cui parlare di sé e ascoltare ci offre l’opportunità di avere sempre un porto sicuro, per affrontare anche le situazioni più ansiogene.

3. La terza strategia è connettersi con gli anzianiLe nostre famiglie sono piene di difetti, e non tutti abbiamo avuto bravi genitori. Ma la maggioranza di loro ha fatto il meglio che poteva con quello che sapeva o aveva. E la vita che abbiamo passato insieme ha costruito noi, come ha costruito loro.Un'idea che Mary ci offre è questa: per il compleanno di un genitore riempire una scatola di bigliettini che riportano i ricordi speciali legati alla vostra vita insieme, tanti quanti sono i suoi anni. E regalargliela, ringraziandola di tutto quello che ha fatto per voi.
In generale, i legami con le persone anziane sono un terreno interessante, che siano quelle con cui siamo cresciuti, o quelle che abbiamo trovato lungo la via. C’ è esperienza, c’ è un punto di vista diverso nelle loro parole, e possono essere una grande fonte di serenità, saggezza e pace, di fronte all’ansia.

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