PERCHE' GLI ERRORI SONO TANTO PREZIOSI
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Una grande fonte di stress, individuale e di team, sono gli errori.
Nessuno ne è immune – siamo umani - ma ci sono realtà in cui l'approccio verso gli errori è terroristico, e ci sono individui, spesso molto perfezionisti o amanti del controllo, per cui la paura dell'errore è soverchiante.
Individui e Aziende semplicemente DEVONO cambiare il modo in cui guardano agli errori.
Oramai la velocità è troppo alta, la complessità pure, e la capacità di essere lucidi e concentrati in maniera continuativa è messa sempre più alla prova.
Non significa che dobbiamo lasciarci andare al lassismo, e vada come vada, ma che dobbiamo costruire business e vite che lascino un buffer maggiore per gli errori. E se questi accadono, dobbiamo con coraggio, vigore e onestà intellettuale guardarli, capirli, imparare, cambiare in modo strutturale . MindTools riassume quali passi possiamo compiere, a livello personale, di gruppo di lavoro o di azienda, per adottare una cultura sana dell'errore.
1. Riconoscere gli Errori, davanti allo specchio e davanti agli altriNon si può imparare niente da un errore finchè non si ammette di averlo fatto.Se l'errore lo hai fatto tu: alza la testa, respira, ammettilo a te stesso, prendine la proprietà e la responsabilità, informa chi devi informare, chiedi scusa, attiva un processo di correzione.Dire "scusa" richiede coraggio, ma è molto meglio che nascondere un errore o, peggio, incolpare gli altri. A meno che gli errori non siano una tua abitudine ripetitiva, le persone ricorderanno il tuo coraggio e la tua integrità, se ti scusi, più dell'errore in sè.
Se invece ne vengono a conoscenza per via traverse, la tua reputazione ne soffrirà pesantemente. E forse non ci sarà una possibilità di ricostruire la fiducia.
2. Vedere l'errore come un'opportunità per migliorare, da soli e/o con gli altriIl modo in cui vediamo i nostri errori determina il modo in cui reagiamo, e quello che faremo dopo.Se riusciamo a riformulare un errore come un'opportunità per imparare, diventiamo non solo più efficaci, perchè impariamo, ma anche più resilienti. Se dopo aver riconosciuto un errore, ci mettiamo a pensare a cosa fare per evitare che riaccada, coinvolgendo tutte le persone coinvolte o interessate, siamo top!
Se abbiamo un “growth mindset”, probabilmente vediamo gli errori come un'opportunità, e non come una condanna definitiva. Ma se non ce l’abbiamo, possiamo comunque svilupparla con l’allenamento.Ammettere i propri errori e agire attivamente per riparare + prevenire aiuta tutta l'organizzazione a capire che fare errori è OK. Adottare questo approccio in modo regolare e trasparente incoraggia anche gli altri ad assumersi rischi responsabilmente, e ad essere più creativi.
Analizzare un errore in modo onesto e oggettivo, significa farsi le seguenti domande:- Cosa stavo/stavamo cercando di fare?- Cos'è andato storto?- Quando è andato storto?- Perchè è andato storto?- Cosa serve per evitare che ricapiti ?
3. Mettere In atto correttivi a valle di quanto si è imparato, e farlo velocementeC'è il pericolo che le pressioni ci costringano a mettere una pezza, per poi tornare ai nostri compiti abituali: NON VA BENE!
Le lezioni identificate nel punto 2 non devono restare delle semplici buone intenzioni.
Dopo aver imparato le lezioni, bisogna metterle in pratica ! E agire per metterle in pratica richiede motivazione e disciplina. E' necessario identificare le competenze, le conoscenze, le risorse o gli strumenti che ci impediranno di ripetere l'errore.
Se l’ errore è stato piccolo o personale, tutto dipenderà da noi: definiremo un obiettivo e un piano d’azione che sarà in larga misura roba nostra.
Se invece l’errore ha a che fare con il sistema, dovremo coinvolgere altre persone, sia nel lavoro di comprensione e individuazione delle ragioni e soluzioni, sia nella messa in atto di queste soluzioni, entro tempi veloci, per quanto possibile.
Ciò richiederà una grande attività di coinvolgimento, spiegazione, confronto, facilitazione delle resistenze al cambiamento, e richiederà il supporto e l' endorsement di colleghi e capi, che dovranno essere alleati del processo di correzione, co-responsabili.
4. Fare una Review dei miglioramenti ex postPotrebbe essere necessario provare diverse soluzioni prima di trovare quella ideale, per evitare per sempre un certo errore.Il ciclo Plan-Do-Check-Act è un ottimo strumento per individuare le soluzioni più efficaci: è un modo per formalizzare il processo di apprendimento.
Incaricare qualcuno di monitorarci e chiederci conto del progresso (se l'errore è stato individuale) o costituire un gruppo di controllo e monitoraggio regolare (se l' errore è stato di team) sono modi molto utili per implementare questa ultima fase.
www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #errori #imparare #mistakes #5whys #impararedaglierrori #growthminset #stressmanagement #resilienza
Nessuno ne è immune – siamo umani - ma ci sono realtà in cui l'approccio verso gli errori è terroristico, e ci sono individui, spesso molto perfezionisti o amanti del controllo, per cui la paura dell'errore è soverchiante.
Individui e Aziende semplicemente DEVONO cambiare il modo in cui guardano agli errori.
Oramai la velocità è troppo alta, la complessità pure, e la capacità di essere lucidi e concentrati in maniera continuativa è messa sempre più alla prova.
Non significa che dobbiamo lasciarci andare al lassismo, e vada come vada, ma che dobbiamo costruire business e vite che lascino un buffer maggiore per gli errori. E se questi accadono, dobbiamo con coraggio, vigore e onestà intellettuale guardarli, capirli, imparare, cambiare in modo strutturale . MindTools riassume quali passi possiamo compiere, a livello personale, di gruppo di lavoro o di azienda, per adottare una cultura sana dell'errore.
1. Riconoscere gli Errori, davanti allo specchio e davanti agli altriNon si può imparare niente da un errore finchè non si ammette di averlo fatto.Se l'errore lo hai fatto tu: alza la testa, respira, ammettilo a te stesso, prendine la proprietà e la responsabilità, informa chi devi informare, chiedi scusa, attiva un processo di correzione.Dire "scusa" richiede coraggio, ma è molto meglio che nascondere un errore o, peggio, incolpare gli altri. A meno che gli errori non siano una tua abitudine ripetitiva, le persone ricorderanno il tuo coraggio e la tua integrità, se ti scusi, più dell'errore in sè.
Se invece ne vengono a conoscenza per via traverse, la tua reputazione ne soffrirà pesantemente. E forse non ci sarà una possibilità di ricostruire la fiducia.
2. Vedere l'errore come un'opportunità per migliorare, da soli e/o con gli altriIl modo in cui vediamo i nostri errori determina il modo in cui reagiamo, e quello che faremo dopo.Se riusciamo a riformulare un errore come un'opportunità per imparare, diventiamo non solo più efficaci, perchè impariamo, ma anche più resilienti. Se dopo aver riconosciuto un errore, ci mettiamo a pensare a cosa fare per evitare che riaccada, coinvolgendo tutte le persone coinvolte o interessate, siamo top!
Se abbiamo un “growth mindset”, probabilmente vediamo gli errori come un'opportunità, e non come una condanna definitiva. Ma se non ce l’abbiamo, possiamo comunque svilupparla con l’allenamento.Ammettere i propri errori e agire attivamente per riparare + prevenire aiuta tutta l'organizzazione a capire che fare errori è OK. Adottare questo approccio in modo regolare e trasparente incoraggia anche gli altri ad assumersi rischi responsabilmente, e ad essere più creativi.
Analizzare un errore in modo onesto e oggettivo, significa farsi le seguenti domande:- Cosa stavo/stavamo cercando di fare?- Cos'è andato storto?- Quando è andato storto?- Perchè è andato storto?- Cosa serve per evitare che ricapiti ?
3. Mettere In atto correttivi a valle di quanto si è imparato, e farlo velocementeC'è il pericolo che le pressioni ci costringano a mettere una pezza, per poi tornare ai nostri compiti abituali: NON VA BENE!
Le lezioni identificate nel punto 2 non devono restare delle semplici buone intenzioni.
Dopo aver imparato le lezioni, bisogna metterle in pratica ! E agire per metterle in pratica richiede motivazione e disciplina. E' necessario identificare le competenze, le conoscenze, le risorse o gli strumenti che ci impediranno di ripetere l'errore.
Se l’ errore è stato piccolo o personale, tutto dipenderà da noi: definiremo un obiettivo e un piano d’azione che sarà in larga misura roba nostra.
Se invece l’errore ha a che fare con il sistema, dovremo coinvolgere altre persone, sia nel lavoro di comprensione e individuazione delle ragioni e soluzioni, sia nella messa in atto di queste soluzioni, entro tempi veloci, per quanto possibile.
Ciò richiederà una grande attività di coinvolgimento, spiegazione, confronto, facilitazione delle resistenze al cambiamento, e richiederà il supporto e l' endorsement di colleghi e capi, che dovranno essere alleati del processo di correzione, co-responsabili.
4. Fare una Review dei miglioramenti ex postPotrebbe essere necessario provare diverse soluzioni prima di trovare quella ideale, per evitare per sempre un certo errore.Il ciclo Plan-Do-Check-Act è un ottimo strumento per individuare le soluzioni più efficaci: è un modo per formalizzare il processo di apprendimento.
Incaricare qualcuno di monitorarci e chiederci conto del progresso (se l'errore è stato individuale) o costituire un gruppo di controllo e monitoraggio regolare (se l' errore è stato di team) sono modi molto utili per implementare questa ultima fase.
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