LE STRATEGIE PER VIVERE NELL'INCERTEZZA

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by Christine Carter
Per il nostro cervello è faticoso vivere nell'incertezza, andare attraverso un mondo in cui tutto sembra fuori controllo.La sicurezza è un bisogno primario dell'essere umano, e nell'ambito della sicurezza ci sono cose come la casa, il cibo, la salute, la capacità di prevedere il futuro...Il cervello cerca comfort e certezza, facciamo fatica a vivere nell'ambiguità: la percepiamo come una minaccia, cerchiamo in tutti i modi di ricreare certezza.
Ebbene, secondo Christine Carter, senior fellow at the Greater Good Science Center at the University of California - Berkeley, la via più efficace NON è questa. Dovremmo invece concentrarci sull' idea di NON creare nuova certezza.I nostri cervelli sono costruiti per resistere all'incertezza, ma l'incertezza è e sarà la nostra condizione di vita. L'incertezza è l'unica certezza che abbiamo, ha scritto Il matematico John Allen PaulosE quindi, come facciamo a fare fronte ad un contesto che ci toglie quello di cui il nostro cervello sembra avere più bisogno?
Non opporre resistenza - AccettaResistere prolunga la sofferenza e amplifica le emozioni di paura e fatica. C'è un detto molto azzeccato "What we resist, persists" Invece che resistere possiamo praticare accettazione. La psicologa Kristin Neff e la sua equipe hanno mostrato con i loro studi che l'accettazione, in particolare la auto-accettazione, è un segreto controintuitivo per trovare la felicità.
Accettare significa incontrare la vita dove è; vedere la situazione per quel che è. Farlo ci libera, ci da la possibilità di muoverci, invece che restare paralizzati nell'inefficacia e nella paura.

Accettare non significa rassegnarsi. Accettare una situazione per quella che è non significa che non cambierà mai e che non vorremo mai fare niente per modificarla. Significa solo riconoscere qual è la situazione al momento, con lucidità e calma. La resistenza e il risentimento non ci danno la possibilità di vedere nuove strade, o di accettare che non ce ne sono e agire di conseguenza.Praticare l'accettazione di fronte alle difficoltà è molto difficile, ma è anche la prima chiave per andare avanti
Investi in te stessoLa risorsa migliore che abbiamo a disposizione per affrontare la vita siamo NOI.Se non investiamo in noi stessi, corpo, mente e spirito, distruggiamo lo strumento più importante che abbiamo per vivere una vita degna.Noi tutti sappiamo che non ci facciamo un gran servizio nel momento in cui rimandiamo il prenderci cura di noi, però forse questa situazione così grave ci ha reso più evidente che non possiamo più permetterci di non farlo.Dobbiamo coltivare le relazioni, dobbiamo dormire abbastanza e riposarci quando siamo stanchi, dobbiamo divertirci e giocare, dobbiamo fare esercizio fisico, dobbiamo imparare cose nuove. DOBBIAMO riservare tempo a tutte queste attività.
E attenzione a non confondere il concetto delL' investire su se stessi con l'egoismo: prendersi cura di sé non è essere egoisti.Prendersi cura di se significa preservare l'unica cosa che ci permette di vivere, lavorare, relazionarci, aiutare gli altri.Se perdo me stesso non ho più niente.
Trova modi sani per coccolarti
Le condizioni di incertezza forzano il cervello a cercare ricompense, e lui spesso le trova dentro azioni non molto sane.
Compensare è una delle modalità che crediamo ci aiuti ad andare attraverso l'incertezza e la pressione, ma in realtà è un modo per "evitare" non per "gestire"
Vale per il cibo, per l'alcool, per la presenza bulimica sui social, per lo shopping compulsivo, anche per l'attività fisica esagerata.

Fate una lista delle cose sane che potete fare per prendervi cura di voi, come per esempio fare una lunga passeggiata, chiamare un amico, riflettere su ciò per cui siete grati, fare un riposino, vedere un video buffo su YouTube....

Non solo worst case scenario. Fai anche dei best case scenariosLa dottoressa Carter ritiene che questa sia la tattica più intelligente che le sia stata insegnata per gestire lo stress.
Ovviamente è importante prevedere ciò che potrebbe non funzionare, e affrontarlo: alcuni di noi sono particolarmente bravi a costruire worst case scenarios.
Il problema è che se passiamo troppo tempo a riflettere su quello che potrebbe andare male, e a prepararci a tutte le possibili evenienze, entriamo in uno stato di sequestro emotivo, di pessimismo e paura, che in realtà limita la nostra capacità di risolvere e andare oltre.
E' una saggia abitudine quella di dedicare del tempo anche a costruire i Best Possible Scenarios, le cose che possiamo imparare e far funzionare bene, pur in una situazione difficile.
Presta attenzione, qui e oraL'opposto di incertezza e certezza, e la l'unica certezza è il qui e ora: per questo serve presenza.
Attenzione a quello che sto vivendo qui e ora, in modo consapevole, senza giudizio.
E' fondamentale controllare l'unica cosa che possiamo controllare, cioè noi stessi, le nostre sensazioni fisiche, le nostre emozioni e i nostri pensieri.
Dobbiamo esserne consapevoli, fermarci durante le nostre giornate e dedicare del tempo a notarli, e, se serve, cambiarli.
Possiamo governare solo ciò a cui abbiamo dato un nome, ciò che abbiamo definito, altrimenti sarà lui a governare noi.


Smetti di sperare che qualcuno ti salviQuando ci sentiamo senza controllo, rimaniamo invischiati in una narrativa che ci fa sentire arrabbiati, intrappolati, senza risorse, disperati.Ovviamente è molto importante cercare il confronto di amici e persone care per andare attraverso le situazioni difficili: aiuta a ragionare e a trovare nuove soluzioni. Ma è controproducente fare la vittima e cercare un salvatore, qualcuno che ragioni al nostro posto.La responsabilità delle nostre vite è solo nostra. Possiamo e dobbiamo cercare gli altri solo per trovare un aiuto per ragionare meglio.Saper fare questo significa avere smesso di lamentarsi, ed essere entrati nella modalità di ricerca di soluzioni

Trova senso nel caos e nel doloreVictor Frankl insegna: possiamo trovare il senso anche in una situazione molto negativa, come i campi di concentramento, individuando cosa possiamo imparare e cosa possiamo fare per gli altri. Quali capacità e talenti possiamo portare al gioco ? cosa è importante per noi in questo momento? come possiamo essere di aiuto ? Avere uno scopo ci permette di essere più radicati, più solidi e flessibili allo stesso tempo.

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