La buona notizia è che i manager mediamente utilizzano i comportamenti che stimolano l’ossitocina e aumentano l’Intelligenza Conversazionale con frequenza superiore a quella con cui esibiscono quelli negativi.
I 5 comportamenti più positivi sono:- Mostrare interesse per gli altri come persone- Essere trasparenti e veritieri- Stimolare la discussione e lo scambio- Costruire un quadro di mutuo interesse- Essere aperti a conversazioni difficili
E’ però da riconoscere che l’85% degli intervistati ha ammesso di agire a volte ( o spesso ) in modi che possono danneggiare, nel breve o nel lungo termine, le relazioni con gli altri.
I comportamenti più negativi sono:- Non avere fiducia nelle intenzioni altrui- Essere concentrati a convincere- Pensare che gli altri non capiscano- Fare finta di ascoltare- Non dare ascolto agli elementi emotivi in sé e negli altri
Sfortunatamente, quando i leader mostrano entrambi i tipi di comportamenti, in modo incoerente o imprevedibile, questo crea dissonanza e incertezza negli altri, portando le controparti alla produzione di cortisolo e ad una riduzione della loro capacità relazionale.
Per esempio Glaser ci racconta di un caso avvenuto in Verizon: un senior executive, che si descriveva come un leader capace di comunicare in modo chiaro e sfidante, si ritrovò a un certo punto con un collaboratore in ospedale per burn out e altri 3 che chiedevano di essere spostati. ad altre mansioni. Solo allora realizzò di avere un problema. Osservando il suo comportamento per alcune settimane, Judith Glaser vide che l’effetto negativo generato dai suoi comportamenti era decisamente superiore a quello positivo. Invece che stimolare discussioni, fare domande, condividere i successi, aveva la tendenza a entrare nelle riunioni con una idea già chiara e molto rigida, determinato sempre a convincere gli altri di avere ragione. Non era aperto a lasciarsi influenzare. Non riusciva ad ascoltare veramente, per entrare in connessione coi colleghi. Osservare dal vivo questa persona e renderle evidente questo pattern permise nel giro di poco tempo una chiara consapevolezza delle sue azioni e del loro effetto, e un cambio comportamentale anche molto veloce, nella direzione di creare realmente un team coeso e orientato all’azione, invece che ostile e spaventato.
Il segreto è stare attenti: essere consapevoli giorno dopo giorno dei nostri comportamenti, e del loro impatto.Possiamo sviluppare questa consapevolezza da soli, ma se chiediamo ad un collega o ad un coach di osservarci sul lavoro, è molto più facile .
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