Chi vuole "fare carriera" spera che il percorso sia lineare, ma la realtà, da almeno dieci anni a questa parte, è un'altra. E' su questo che ci fa riflettere Zain Raj, futurista, growth leader, fondatore e CEO dell'incubatore di idee ZedNext. Molti mestieri nascono e muoiono, e quelli che restano cambiano pelle rapidamente, e spesso radicalmente. E' evidente, ma è comunque difficile accettarlo, e ancor più difficile mettersi in moto per prevenire, progettare, guardare avanti. Specialmente quando si superano i 50 anni, e si vorrebbe poter ridurre la velocità, faticare meno, cogliere i meritati frutti. Purtroppo, non solo non ci sono i frutti: spesso non c'è più nemmeno l'albero.Di recente parlavo con un cliente che mi raccontava di alcuni suoi collaboratori giovani, fermi nelle loro abitudini, nel loro modo di fare le cose, eppur desiderosi di riconoscimento e di crescita. C'è una mentalità nuova da adottare, volenti o nolenti, e per molti europei, abituati ad un mercato del lavoro protetto e poco avvezzi all'incertezza, adottare questa nuova mentalità è difficile.La mentalità di chi "fa carriera" potrebbe sintetizzarsi in 2 verità: 1. non è vero chese lavori duro il successo, lo status e la stabilità arriveranno 2. è vero che se sei flessibile, curioso, aperto a imparare e a collaborare, cose buone arriveranno, ma potresti non sapere oggi quali sonoCosa fare per acquisire questa mentalità?
Crederci, Accettarla E non è facile, perchè è molto più semplice sperare, chiudere gli occhi e le orecchie, pensare "a me non succederà".
Allenarla E a tal scopo ci sono comportamenti concreti da adottare con regolarità, fin dall'inizio della vita lavorativa, di certo molto prima di arrivare alla metà.
In cosa consiste questa mentalità? Ecco alcune linee guidaAdottare un approccio "senza titoli" Tu non sei quello che fai, in modo statico. Tu sei definito dai progetti che realizzi, anche i più diversi e disparati, che ti permettono di sviluppare competenze professionali e personali che costruiscono una identità che è anche un viaggio. Cerca i progetti multi team in azienda, inventali, aderisci, invece che considerarli una deviazione inutile e time-consuming dal tuo lavoro. Chi sei tu nel fare tutte queste cose diverse? Che cosa conquisti nel portarle a termine? Che contributo speciale dai al sistema? Abbracciare l'ambiguità e il rischio Riconosci le situazioni dove non sai che pesci pigliare, dove non hai la soluzione, dove ti senti inadatto, e tuffatici. Chiedi aiuto. Confrontati. Impara cose che non sai. Allena le qualità personali che non ti vengono naturali, anche con l'aiuto di un coach.Studiare e Imparare costantemente Leggi. Leggi di tutto. Fai corsi on line. Prova le tecnologie nuove e nuovissime. Usa gli strumenti delle giovani generazioni. Approfondisci i settori emergenti, acquisisci nuove pratiche di management, impara nuovi metodi di lavoro. Imparare oggi è più facile che mai, ma per essere certo di farlo davvero, te lo devi mettere in agenda!Conoscere la propria "storia" Il tuo cv non è la tua storia. Ci sono persone che hanno ricoperto ruoli simili ai tuoi, ma sono personaggi molto diversi da te. Quello che definisce chi sei tu sono i progetti realizzati, i network costruiti, le situazioni ambigue in cui hai navigato, le opportunità mancate, le lezioni imparate. Ripensa alla tua esperienza in questi termini, per capire chi sei, cosa porti, a chi può interessare.Aprirsi all'esterno Devi fare network. Punto! Devi conoscere persone diverse e raccontare cosa ti porta a quella conferenza, a quella riunione. IL NETWORKING NON E' UN NICE TO DO, E' UN MUST DO! Ci deve essere ogni mese un momento di apertura a cosa c'è fuori, anche solo per soddisfare un interesse o una curiosità. Facendo così alleni l'apertura, il guardare dall'alto o altrove, il guardarti dentro. Sarà molto probabilmente in uno di quei momenti di apertura che incontrerai la seconda o la terza parte della tua carriera.Accogliere le deviazioni, i passi indietro apparenti, i passaggi laterali Il percorso di carriera non è quasi mai una linea retta di costante crescita. Il 60% di chi è cresciuto velocemente ha preso a un certo punto un ruolo più piccolo: una nuova azienda più piccola, una piccola divisione nella propria azienda, un luogo con qualcosa da costruire. Fa paura l'idea di avere poche persone, poco fatturato, altissima incertezza, ma chi è capace di abbracciare queste situazioni molto probabilmente diventerà CEO più velocemente di chi non lo fa. www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #careercoaching #careerplanning #progettareilfuturo #flessibilità #pianob #apertura #curiosità #careerchange #ambiguity #cambiamentodicarriera