Il posto di lavoro si è evoluto drammaticamente negli ultimi 100, 50, 10 anni; ma secondo i futuristi, il cui compito è capire dove tutti questi cambiamenti ci stanno portando, stiamo solo iniziando una rivoluzione che ridefinirà completamente il perché, il dove, il quando e il come lavoriamo.Hubble, società con sede a Londra che crea e affitta spazi flessibili di lavoro, ha recentemente chiesto a un paio di futuristi di esplorare come sarà il lavoro degli anni 2030 - 2100, e i risultati dipingono il quadro di un mondo che ha già iniziato ad emergere. L'automazione spingerà i futuri lavoratori a ruoli e compiti "assolutamente" umani, eliminando le vestigia residue della rivoluzione industriale, come l'orario di lavoro standardizzato e le gerarchie tradizionali, verso qualcosa che assomiglia più alle strutture di lavoro tribali o a quelle orientate alla comunità dei tempi preindustriali. ”Se si guarda il modo in cui abbiamo vissuto nomadicamente all'inizio della nostra storia sulla terra, vediamo quanto fosse importante stare con altri nomadi che ci erano utili per sopravvivere”, dice Liselotte Lyngsø, partner fondatore di Future Navigator, società di consulenza con sede a Copenhagen. "Penso che possiamo usarlo come metafora per il modo in cui organizzeremo la nostra vita lavorativa in futuro: sarà necessario essere in varie tribù dove si è bravi a fare le cose insieme.” MANDARE IN PENSIONE IL CONCETTO DI LAVORO (E DI PENSIONE) COME LI CONOSCIAMOMan mano che la tecnologia diventerà più sofisticata, il lavoro umano diventerà meno efficiente e conveniente rispetto alle alternative robotiche. Di conseguenza, la maggior parte degli umani concentrerà le energie sulla ricerca di soluzioni a problemi che non possono essere risolti da un computer.Le macchine diventeranno sempre più efficaci negli anni a venire, quindi noi dobbiamo diventare estremamente bravi ad essere di nuovo umani. Questo significa che dobbiamo davvero scavare nelle capacità individuali, permettendo alle persone di fare il loro meglio e di vivere il loro vero potenziale. Il potenziale umano, secondo Lyngsø, non è coltivato al meglio negli attuali posti di lavoro; e molti dei cambiamenti che lei ritiene necessari si realizzeranno solo se ci sforziamo tutti di massimizzare le capacità degli individui. A tal fine, molti degli archetipi del lavoro di oggi, come le giornate lavorative di 8 ore dalle 9 alle 5, gli uffici tradizionali, le gerarchie rigide e il concetto stesso di pensionamento, cambieranno drasticamente. "Non credo che avremo più orari di lavoro fissi. Allo stesso modo penso che sostituiremo la pensione con pause per riorientarci e riqualificarci, in cui i confini del lavoro sono sfumati”, dice. "Si tratta anche di creare uno stile di vita sostenibile, in modo da non esaurirci, e continuare a lavorare a lungo.” Invece dell'età pensionabile standard, Lyngsø ritiene che ci saranno più interruzioni durante la carriera, e una serie di modalità di lavoro alternative, che gli individui potranno scegliere in base a ciò che meglio si adatta al loro stile di vita, tra cui il lavoro a tempo parziale e a contratto. "Invece di tenere il dolce per ultimo, dovremo abituarci a mangiare qualche fetta di torta qua e là nel corso della vita. Vedremo un intero mosaico di nuovi e diversi modi di partecipare al mercato del lavoro.” DAL CACCIATORE DI TESTE AL CACCIATORE DI TEAM."Finora abbiamo assunto persone per funzioni specifiche a causa di un tipo di lavoro “catena di montaggio”, in cui serviva controllare le persone. Ma non è così che si ottiene il meglio dalle persone: sempre di più, in futuro, la competenza chiave sarà far fiorire la squadra.” Gli strumenti e gli algoritmi di intelligenza artificiale aiuteranno a determinare la dimensione ottimale e la composizione delle squadre sulla base di caratteristiche, abilità e personalità complementari. Le persone dovranno adattare le loro capacità ad un’industria o un settore specifico, ma il compito dei reclutatori e dei datori di lavoro sarà di mantenere quelle abilità attive e più aperte possibile."Vedremo team reclutati perché lavorano bene insieme, che realizzeranno il loro potenziale collettivo, e inizieranno a muoversi come una squadra, quasi come una banda," dice. Inoltre, le squadre negozieranno benefici collettivi come l'assicurazione e la sanità, e potrebbero anche scegliere di vivere insieme o vicini l'uno all'altro, per maggiore comodità. IL FUTURO È DONNA (forse)Dato che le donne oggi sono più istruite degli uomini, Lyngsø ritiene che la loro rappresentanza nella forza lavoro potrebbe aumentare fino alla piena parità di genere negli anni '30, e raggiungere quota 53% nel XXII° secolo.Tuttavia, il World Economic Forum prevede che il divario retributivo di genere non si chiuderà prima di 217 anni, e rimarrà ancora al 10% nel 2100. Staccarsi da questo trend, secondo Lyngsø, richiederà un cambiamento significativo nella cultura, che non è né scontato.” L'uguaglianza di genere non si realizzerà da sola", dice. "Come futurista devo considerare uno scenario in cui si va anche nella direzione opposta, perché anche questo è possibile.” MENO LAVORO, PIÙ GIOCOQuando il lavoro ha a che fare con il raggiungere il nostro pieno potenziale, tanto quanto ha a che fare con il guadagnarci da vivere, misurare la produttività in ore e minuti sarà pratica vetusta. La futurista Yesim Kunter è convinta che il progresso tecnologico permetterà finalmente agli esseri umani di lavorare meno ore alla settimana rispetto alle generazioni passate, anche se previsioni definitive e condivise non sono ancora disponibili.” L'equilibrio tra lavoro e vita privata sarà più importante, soprattutto se crediamo che le nostre esperienze di vita aiutino davvero il nostro lavoro, ispirandoci", dice. "Abbiamo bisogno di un tempo di rilassamento per riflettere e capire, chiarirci le idee su quel che abbiamo fatto e imparato, in modo da poter essere più efficienti ed efficaci in quello che stiamo facendo.”Mentre Internet, la tecnologia mobile e altri recenti progressi hanno portato ad una cultura del lavoro “always on”, lei ritiene che le generazioni che sono cresciute con queste tecnologie saranno desiderose di fare un passo indietro. ”La tecnologia oggi è ancora molto nuova per noi, e pervasiva nel nostro modo di relazionarci al lavoro", afferma Kunter."Per i bambini che crescono oggi forse non sarà così interessante – sarà solo una cosa normale. E probabilmente cercheranno più equilibrio.”Di conseguenza, Kunter prevede che entro il 2030 la settimana lavorativa media continuerà a scendere fino ad arrivare a 30 ore entro il 2100. RIDEFINIRE LA LEADERSHIPIn un futuro che enfatizza il massimizzare il potenziale di ognuno, Kunter ritiene che il concetto di leadership sarà sempre più sinonimo di motivazione. Più le aziende sapranno aiutare le persone a vedere che lavorano per una causa, per qualcosa in cui credono, più sarà facile per le persone capirsi, apprezzarsi e sostenersi a vicenda. Ma tutto questo dipenderà dai leader.Se prendiamo per buona la visione di Lyngsø di un posto di lavoro che si concentra su piccoli gruppi decentrati, invece che su grandi raggruppamenti e gerarchie rigide, allora anche la definizione di leadership diventerà più fluida.Anche se Kunter crede che molti continueranno a lavorare per dei “capi, in contesti gerarchici più tradizionali, entrambi suggeriscono che sarà sempre più normale e naturale che i leader sorgano naturalmente dal gruppo.”Ogni azienda ha un driver di motivazione diverso; l'energia all'interno creerà i leader e la struttura dell'azienda stessa", afferma Kunter. "E' difficile generalizzare, ma probabilmente i veri leader si troveranno sulla base di come lavorano e di come mettono insieme le persone, perché il vero leader è chiunque viene seguito, non la persona a cui viene data l’etichetta di capo o a cui viene assegnato l’ufficio d’angolo.”L'ipotesi di gruppi che si autogestiscono secondo la filosofia di Aequacy diventa sempre più probabile. L'UNICA COSTANTE È IL CAMBIAMENTOEntrambi le futuriste difendono le loro previsioni, ma le accompagnano con una sana dose di scetticismo, suggerendo anche modi e ragioni per cui la loro visione del futuro potrebbe essere assolutamente confutata. Kunter, per esempio, afferma che, mentre l'attuale spostamento verso strutture di lavoro più libere è molto apprezzata dalla forza lavoro attuale, le generazioni future potrebbero anche scegliere di andare nella direzione opposta.”A causa di genitori distanti e vite stra-programmate fin nel minimo dettaglio, i bambini vogliono istruzioni, crescono chiedendo direzione " dice."Anche se pensiamo che tutto sarà aperto e che gli ecosistemi si creeranno spontaneamente, piuttosto che essere pianificati e organizzati, potrebbe pure esserci un ritorno al passato, alla ricerca di un ambiente più strutturato e ordinato.” Lyngsø, d'altra parte, ritiene che le recenti tendenze sul posto di lavoro siano i primi passi verso un più ampio allontanamento dalle condizioni di lavoro stabilite alla fine del secolo scorso. ”Alcune generazioni che hanno faticato a sposare una certa idea di orario e condizioni di lavoro, poi vi si sono adattate" dice. "In questo momento siamo con un piede nel passato e uno nel futuro, e ci vorrà almeno una generazione per realizzare appieno il cambiamento iniziato."
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