DARE SPAZIO A TUTTI I COLORI DELLA NOSTRA VITA

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La complessità delle nostre vite sta nel cercare di sostenere un'identità multiforme: tanti ruoli, tanti interessi, tante aspettative. 
Ci viene chiesto di essere tanto, troppo. Vorremmo l'eccellenza in tutto; e non riusciamo ad ottenerla.
Attraverso interviste a centinaia di lavoratori - consulenti, manager, professionisti, medici, architetti, imprenditori, autori, avvocati, professionisti del fitness, educatori, ufficiali militari e giornalisti - Brianna Caza, Lakshmi Ramarajan, Erin Reid, e Stephanie Creary hanno distillato delle strategie che possono aiutarci a far vivere le nostre diverse identità con più armonia e benessere.
Tra i loro esempi più famosi c'è quello di Shonda Rhimes: celebre produttrice di show tv di successo, che in un celebre TED Talk, descrisse la sua profonda passione per il suo lavoro, e raccontò come nonostante questo - anzi - proprio per questo, arrivò al burn-out. Per guarire, si concentrò sulle parti di sé che aveva trascurato, sulle altre "identità" che la definivano, oltre al suo lavoro, e da quel momento difficile uscì con maggiore consapevolezza, solidità e ricchezza umana. La storia di Shonda Rhimes è la storia di chi investe troppo in un singolo aspetto della propria esistenza, ed è purtroppo una storia molto comune.Il finale positivo della storia invece non è altrettanto comune: un nuovo autentico e sano equilibrio. Perciò l'importante è notare presto i segnali, e chiedere aiuto.
La ricerca di Caza, Ramarajan, Reid e Creary suggerisce alcuni cambiamenti nel modo in cui pensiamo a noi stessi, e nel modo in cui esercitiamo le nostre diverse "identità".  Si tratta di approcci che possono permetterci di diventare persone più complete, più ricche e anche più efficaci. 
1. Non pensare che le tue identità si autoescludano: attivale tutte, crea connessioni tra di esseLa tendenza di default per molti di noi è quella di analizzare i nostri “sé” come fossero pezzi che si contendono il nostro tempo e la nostra attenzione.Pensiamo che diventare più forte nel ruolo X toglierà qualcosa al ruolo Y.Ma le identità non possono essere accese e spente a comando in modo ordinato. Il suggerimento importante è di non sforzarci di scegliere solo una parte di quello che siamo, ma di vederle, apprezzarle, farle vivere tutte, tutte insieme!Pensare a come sono collegate e come potrebbero influenzarsi in modo positivo: siamo un tutt'uno.Considerare come si completano a vicenda. Vedere in ognuna il buono e il supporto per le altre.
2.Trova il tuo equilibrio.Il modo in cui organizzi il tuo tempo e i tuoi impegni influenza la tua capacità di stabilire e mantenere un senso di equilibrio.
Questo equilibrio è diverso per ognuno di noi. 
Per alcuni significa dedicarsi completamente ad un ruolo per un certo periodo di tempo e poi rivolgersi agli altri ruoli per sufficiente tempo per ricaricarsi.Per altri può significare passare un pochino di tempo ogni giorno su ogni ruolo, per sentirsi soddisfatto, per esempio, fare un’ora di scrittura creativa tutte le mattine, e poi andare a lavorare energizzato e contento.Per altri ancora, l'equilibrio può significare pianificare con attenzione le settimane, assicurandosi di dedicare tempo a ciascuno dei  ruoli su un arco temporale più lungo. 
Nella ricerca di Caza, Ramarajan, Reid e Creary,  un consulente di gestione disse di aver imparato a trattare la sua famiglia come un cliente, e questo lo aveva aiutato a trovare il tempo per i suoi cari durante la settimana.Una persona con quattro diverse attività spiegò che invece di misurare il suo “equilibrio” alla fine di ogni giorno o di ogni settimana, si prendeva del tempo alla fine di ogni mese per valutare se gli andava bene come sta gestendo il tempo e l'energia, e quali cambiamenti aveva bisogno di fare per il mese successivo. 

Ma il lavoro da fare non è solo dentro di noi: inevitabilmente impatta  sul modo in cui ci relazioniamo agli altri, e da questo prende forza.Ecco quindi le scelte a cui veniamo condotti dalla decisione di costruire il nuovo equilibrio.
1.Gestisci i tuoi confini. Una volta stabilito il nuovo equilibrio, serve comunicarlo agli altri, settare le aspettative, evitare scontri,  ottenere il loro aiuto. I confini devono proteggere ogni identità, e consentire la loro sinergia. Per fare questo, è necessario essere aperti e onesti con gli altri - colleghi e capi - sulle nostre passioni extra lavorative, i nostri valori e necessità, per scambiarsi supporto emotivo e pratico, e anche per dire no quando serve.
2.Ripensa i modelli di riferimento, nell'organizzazione. Per cambiare veramente dobbiamo riconoscere, onorare e valorizzare la complessità, in noi e negli altri,  e ampliare le nostre narrazioni sul successo.Spesso dipingiamo "quelli bravi" al lavoro come unidimensionali, concentrandoci su una sola parte delle loro identità e ignorando come altri aspetti del loro sé possano aver influenzato il loro successo. 
Leader e manager hanno un ruolo fondamentale da svolgere su questo tema.
Da un lato è  necessario conoscere le persone individualmente, in modo completo, essere rispettosamente curiosi, rispettando quello che loro vogliono raccontarci di sé; e farsi conoscere nella propria varietà di sfaccettature.
Dall'altro i leader hanno la responsabilità di valorizzare la diversità e la complessità sul posto di lavoro, premiando diversi tipi di prestazioni, valorizzando le diverse qualità, espressioni,  passioni.
Ecco alcuni esempi.
Uno studio condotto su ufficiali dell'esercito statunitense suggeriscono che la maggior parte considera “ampliare le esperienze” (incarichi che spingono i soldati ad impegnarsi in ruoli al di fuori delle loro attuali competenze funzionali) come una parte essenziale della formazione per diventare dei grandi leader; e molti  dei leader dell' esercito affermano con convinzione che allargare le identità dei loro riporti è un obiettivo esplicito nel loro approccio di leadership.
In un'azienda di design venne chiesto ai dipendenti di non stare in ufficio per produrre idee, ma di uscire e attingere idee dalle loro diverse esperienze ed identità. 



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