CONQUISTARE UN CAPO CHE SEMBRA NON AMARCI

www.pexels.com - christina morillo
E' probabile che, ad un certo punto della carriera, tutti abbiamo avuto un capo che non riuscivamo ad impressionare, con cui non c’era feeling, che non si fidava, che non era mai contento, o che sembrava proprio non vederci. Anzi. Vedeva solo quello che facevamo male. In questi casi, se non si agisce per tempo, è quasi impossibile recuperare. Una volta che sei considerato un problema, sarà difficile per il tuo capo vedere il buon lavoro che fai. I tuoi difetti e i suoi pregiudizi satureranno la sua attenzione. E questo potrebbe avere conseguenze spiacevoli.

Jay A. Conger and Allan H. Church hanno dedicato un libro a questo tema e ci offrono alcune interessanti strategie su cui riflettere, per metterci in azione presto.

La prima cosa da fare è notare per tempo i segnali di allarme Se un capo perde fiducia in te, te ne accorgi perchè :- diventa molto prescrittivo nei tuoi confronti- inizia a fare controlli e verifiche sempre più frequenti sul tuo lavoro " passa da me e aggiornami più tardi"- corregge quello che dici o come lo dici, anche durante le presentazioni in pubblico- non ti invita più a certe riunioni a cui partecipavi ....finchè a fine anno ti fa una valutazione negativa
Agisci in fretta. Chiedi - Ascolta - AdattaPresta attenzione ai primi segnali: sei ancora in quella che i due autori chiamano “zona del perdono”, il che significa che puoi riguadagnare la fiducia in bilico attraverso azioni correttive rapide. Chiedi se c'è stato qualcosa che hai fatto di recente che ha innescato il suo feedback negativo. Chiedi di dirti come avresti potuto fare meglio, di chiarire le sue aspettative riguardo alle priorità e al modo in cui desidera che le cose vengano fatto, e perchè. Ascolta attentamente. Adatta il tuo modo di lavorare per soddisfare le aspettative, e assicurati di dimostrare, in modi altamente visibili, che stai seguendo le indicazioni con cura. Questo potrebbe sembrarti ingiustificato o eccessivo, ma è importante ricordare che se vuoi avere successo nel tuo lavoro, sarà sempre prima di tutto tua la responsabilità di adattarti al tuo capo
Comprendi le priorità del tuo capoDi solito tutto inizia con un evento specifico in cui tocchi uno dei “grilletti” del tuo capo—le sue priorità, i suoi valori, le cose davvero importanti per lui/lei: per qualcuno può essere il tempo dedicato a certe attività, per altri la puntualità, l'essere tenuti informati, la velocità, la sintesi, la capacità di prevedere i rischi..etcQuando si inizia a lavorare con un nuovo capo, una delle priorità è capire i suoi grilletti. Si possono / devono fare domande dirette: quali sono le cose secondo te più importanti che ti aspetti da me nel mio modo di lavorare? Quali criteri devo sempre tenere in considerazione nelle mie decisioni? Come preferisci che lavori con te? Cosa devo evitare di fare che ti dà enormemente fastidio?Scopri come vuole lavorare con te, quante volte dovreste incontrarvi, se preferisce incontri formali o informali, come preferisce comunicare, come misurerà le tue prestazioni.
Guarda i segnali, verbali e nonNon tutti i capi sono capaci di comunicare verbalmente in maniera strutturata ciò che è importante per loro”. Quindi, oltre a chiedere direttamente, devi guardare come agiscono, in riunione o nella quotidianità. Osserva cosa li infastidisce.Osserva quello che lodano. Vedi con quali persone vanno più d’accordo e chiediti perché. Guarda lo stile con cui il tuo capo organizza le riunioni e il livello di trasparenza e challenge che stabilisce coi partecipanti al meeting. Guarda il suo ufficio: cosa ti dice della sua vita? delle sue esigenze di organizzazione e programmazione?
Se puoi, cerca ex collaboratori per avere il loro punto di vista.
E se il capo ha un assistente personale, chiedigli cosa lo infastidisce davvero: lo saprà meglio di chiunque altro.
Dovresti aspettare a chiedere un feedback sul tuo comportamento finché non avrete lavorato insieme per un po', ma fallo immediatamente alla fine di una riunione in cui hai avuto un ruolo importante. Chiedi in modo molto diretto: "cosa ho fatto bene lì dentro, e cosa posso migliorare la prossima volta?" I capi più orientati allo sviluppo di solito danno indicazioni concrete su quello che vogliono vedere dai collaboratori. I capi inefficaci potrebbero non farlo. Con loro, dovrai prestare molta più attenzione al comportamento non verbale durante il feedback.Se non sei tu a chiedere, difficilmente un capo ti dirà che hai toccato un nervo scoperto la prima volta che lo fai. Potrebbe supporre che non sia stato intenzionale da parte tua, ma immaginare che tu abbia capito. La seconda volta comincerà a dubitare di te. Ora della terza, si farà vivo, ma a quel punto avrai forse già un’etichetta addosso e inizierai ad essere visto come un problema.
Quindi, soprattutto nelle prime settimane con un nuovo capo, aumenta le tue capacità di osservazione. La prima volta che toccherai uno dei suoi “hot buttons”, ti manderà un segnale non verbale. Vedrai un sopracciglio alzato o una smorfia o sentirai qualcosa del tipo “personalmente non lo farei in quel modo." Non ignorare quella dichiarazione —cerca una conversazione su quell’aspetto.
Una qualità che distingue gli individui con carriere di successo è la convinzione che non c'è un capo che non si possa conquistare – si deve solo capire come fare. Tutti i capi cercano successo in un modo o nell'altro. Un collaboratore può essere il loro miglior alleato, se presta attenzione e agisce in modo flessibile e funzionale.

www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #manageyourboss #difficultboss #intelligenzarelazionale #intelligenzaemotiva #createtrust