COME PERSEVERARE QUANDO SIAMO SUL PUNTO DI MOLLARE
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Quando adotti una nuova abitudine, c'è in genere un periodo di crescita iniziale, e poi le cose diventano più faticose: non ottieni più gli stessi miglioramenti altrettanto velocemente, e ti capita di sentirti bloccato e incapace di superare gli ostacoli, come dentro un buco.
Seth Godin ne parla nel suo libro “The dip: the extraordinary benefits of knowing when to quit and when to stick”.Spesso, più resisti all'interno del "buco", più sei vicino al successo. Eppure molte persone che si trovano dentro al "buco" rinunciano ancora prima di sapere come fare ad uscirne.
In alcuni casi prendono una decisione corretta e si risparmiano tempo e fatica, che possono dedicare ad altro. In altri casi buttano tutto il progresso che hanno accumulato.
Come decidere se mollare o insistere?Ci sono diverse domande che ti puoi fare, e Martin Meadows nel suo libro Grit ci aiuta a metterle a fuoco.
La prima domanda è: il tuo desiderio di continuare, quanto è legato al fatto che hai già investito così tanto?Se avere già investito molto tempo e molta energia è la tua principale o unica ragione, allora è molto probabile che sia meglio smettere.
Poi c'è una domanda più significativa, e fondante: per quale ragione stai facendo questo? Quanto è importante e significativo per te il risultato che produrrai? Quanto entusiasmo e gioia provi per il punto di arrivo?C'è una differenza tra lo scoraggiamento di breve, che succede a tutti, e la mancanza di verve legata alla perdita di visione e di senso.Se la tua Vision non alimenta più il fuoco in te, la decisione di smettere credo sia la migliore.
Se hai deciso di continuare, cosa può aiutarti a tener fede al tuo impegno?
Amundsen decise di seguire una routine: percorrere una media di 15-20 miglia nautiche giornaliere. Era realistico, non troppo stancante ma nemmeno troppo facile. Indipendentemente dal tempo atmosferico, ad eccezione di condizioni estreme. Il resto del tempo il team si riposava. Scott invece portò il suo team all'esaurimento: fino a quando il tempo fu buono percorse distanze molto grandi, ma quando il tempo divenne cattivo la resistenza del gruppo si affievolì. Amundsen e la sua squadra raggiunsero il Polo Sud per primi, e ritornarono un paio di mesi dopo per raccontarlo.
Scott e la sua squadra morirono sulla via del ritorno, stremati da un viaggio troppo faticoso.
Nello scrivere un libro, per esempio, molti scrittori si danno una routine: scrivere 3000 parole al giorno. Ogni giorno. Non passano ore a chiedersi se hanno voglia di scrivere o no. Si mettono alla scrivania e scrivono 3000 parole. Quell'attività diventa automatica, come lavarsi i denti. Non fanno mai eccezioni, non scrivono mai meno di 3000 parole, a meno che non siano arrivati alla fine del libro. Non scrivono mai più di 3000 parole, perché sanno che, se facessero così, cadrebbero velocemente in burn-out.
E' importante introdurre regolarmente delle variazioni.
E' necessario essere sempre consapevoli dei propri pensieri, delle proprie trappole e delle proprie forze e risorse.E' possibile mettere a fuoco le convinzioni limitanti e rimpicciolirle, depotenziarle, convertirle in nuove, potenzianti.Le convinzioni limitanti strisciano nel nostro cervello, lavorano dietro le quinte e ci portano a fare spesso scelte sbagliate.
Bisogna accorgersi di loro, vederle arrivare e sostituirle con qualcosa di più utile.
www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #cambiareabitudini #perseverare #convinzionilimitanti #routine #intelligenzaemotiva #consapevolezza #determinazione #vision #cambiamento
Seth Godin ne parla nel suo libro “The dip: the extraordinary benefits of knowing when to quit and when to stick”.Spesso, più resisti all'interno del "buco", più sei vicino al successo. Eppure molte persone che si trovano dentro al "buco" rinunciano ancora prima di sapere come fare ad uscirne.
In alcuni casi prendono una decisione corretta e si risparmiano tempo e fatica, che possono dedicare ad altro. In altri casi buttano tutto il progresso che hanno accumulato.
Come decidere se mollare o insistere?Ci sono diverse domande che ti puoi fare, e Martin Meadows nel suo libro Grit ci aiuta a metterle a fuoco.
La prima domanda è: il tuo desiderio di continuare, quanto è legato al fatto che hai già investito così tanto?Se avere già investito molto tempo e molta energia è la tua principale o unica ragione, allora è molto probabile che sia meglio smettere.
Poi c'è una domanda più significativa, e fondante: per quale ragione stai facendo questo? Quanto è importante e significativo per te il risultato che produrrai? Quanto entusiasmo e gioia provi per il punto di arrivo?C'è una differenza tra lo scoraggiamento di breve, che succede a tutti, e la mancanza di verve legata alla perdita di visione e di senso.Se la tua Vision non alimenta più il fuoco in te, la decisione di smettere credo sia la migliore.
Se hai deciso di continuare, cosa può aiutarti a tener fede al tuo impegno?
- La routine, o regolarità sostenibile è la chiave della perseveranza
Amundsen decise di seguire una routine: percorrere una media di 15-20 miglia nautiche giornaliere. Era realistico, non troppo stancante ma nemmeno troppo facile. Indipendentemente dal tempo atmosferico, ad eccezione di condizioni estreme. Il resto del tempo il team si riposava. Scott invece portò il suo team all'esaurimento: fino a quando il tempo fu buono percorse distanze molto grandi, ma quando il tempo divenne cattivo la resistenza del gruppo si affievolì. Amundsen e la sua squadra raggiunsero il Polo Sud per primi, e ritornarono un paio di mesi dopo per raccontarlo.
Scott e la sua squadra morirono sulla via del ritorno, stremati da un viaggio troppo faticoso.
Nello scrivere un libro, per esempio, molti scrittori si danno una routine: scrivere 3000 parole al giorno. Ogni giorno. Non passano ore a chiedersi se hanno voglia di scrivere o no. Si mettono alla scrivania e scrivono 3000 parole. Quell'attività diventa automatica, come lavarsi i denti. Non fanno mai eccezioni, non scrivono mai meno di 3000 parole, a meno che non siano arrivati alla fine del libro. Non scrivono mai più di 3000 parole, perché sanno che, se facessero così, cadrebbero velocemente in burn-out.
- La routine deve inserirsi naturalmente nelle tue abitudini attuali: più il comportamento è automatico, meno troverà resistenza.
- La routine deve prevedere upgrade o variazioni periodiche
E' importante introdurre regolarmente delle variazioni.
- Dobbiamo riconoscere i nostri meccanismi autosabotanti, e gestirli. E dobbiamo avere pronti meccanismi potenzianti
E' necessario essere sempre consapevoli dei propri pensieri, delle proprie trappole e delle proprie forze e risorse.E' possibile mettere a fuoco le convinzioni limitanti e rimpicciolirle, depotenziarle, convertirle in nuove, potenzianti.Le convinzioni limitanti strisciano nel nostro cervello, lavorano dietro le quinte e ci portano a fare spesso scelte sbagliate.
Bisogna accorgersi di loro, vederle arrivare e sostituirle con qualcosa di più utile.
www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #cambiareabitudini #perseverare #convinzionilimitanti #routine #intelligenzaemotiva #consapevolezza #determinazione #vision #cambiamento