COME LAVORARE CON QUALCUNO CHE E’ SEMPRE NERVOSO

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Come lavorare con colleghi che non sono bravi a gestire lo stress, che sono irascibili e costantemente nervosi o arrabbiati con qualcosa o con qualcuno?Caroline Webb ci offre alcuni suggerimenti che vengono dal lavoro di molti esperti internazionali.
Per alcune persone il nervosismo è uno stato perenne, sono costantemente sopraffatte, tritate, "stretchate", nervose. Lavorare con persone di questo tipo può essere molto molto faticoso.E il suggerimento più grande che ci arriva da Caroline è di non pensare di cambiarle, ma di concentrare il nostro focus sul neutralizzare gli effetti negativi per noi della situazione. Ecco come.
Non giudicareVerifica se stai giudicando il collega e se lo stai facendo, smetti. Non pensare all’atteggiamento del tuo collega come un difetto del suo carattere, ma come una semplice caratteristica.
Giudicare la capacità altrui di gestire lo stress non è cosa facile: c’è un range molto ampio, e quello che può sembrare eccessivo per te può essere del tutto normale per un’altra persona.
Non sei uno psicologo, o uno psichiatra o un neuroscienziato. Dunque astieniti. Non giudicare.
Riconosci la sua faticaE’ fondamentale far sentire l’altra persona vista e ascoltata, e far "sfiatare" la tensione.Puoi dire una cosa tipo: “Ho notato che hai lavorato fino a tardi ieri .Come stai?” Dopo che il collega ti avrà rovesciato addosso tutte le sue lamentele e la sua rabbia, puoi dirgli “Deve essere duraNon importa cosa ne pensi tu: l’altro si sente davvero male! Riconoscere il suo stato d’animo dà a entrambi una possibilità di andare oltre.
Sennò ci sarà sempre quella cosa non detta, strisciante, sotto, che disturberà la conversazione.
Al contempo, però, non devi consentire all’altro di sfogarsi in maniera eccessiva, e tanto meno fomentarlo. La scelta delle parole è delicata e importante, e ancor di più il tuo equilibrio e la "distanza".
Prendi distanzaTre modi per farlo1.Governa le tue sensazioni in sua presenza, riducile, placale. La rabbia e lo stress possono essere contagiosi, quindi mantieni la tua consapevolezza, riconosci gli effetti che ha su di te e riducili.2.Allontanati. Quando una persona è tossica e ti drena energia, puoi decidere di ridurre le interazioni, se non necessarie.
3.Re-framing
. Se allontanarsi non è possibile, specie se lavorate sullo stesso progetto, puoi decidere di guardare il lato positivo di una caratteristica negativa: questa persona sarà anche eccessivamente irascibile e nervosa, ma è piena di passione, tiene al suo lavoro, si dà da fare. E forse forse, meglio essere così, che un'ameba non reattiva.

Chiedi all’altro di dare un voto alla sua rabbiaSu una scala da 1 a 10 quanto sei arrabbiato?Questo aiuta te a capire la gravità della situazione e la magnitudine dell’intervento, e aiuta l’altro a uscire dal sequestro emotivo per riprendere il controllo.
Ho osservato quanto bene funzioni questo approccio anche con i bambini.

Offri un apprezzamento sinceroNel momento in cui uno è arrabbiato si sente privato di competenza e rispetto. Un complimento è un modo semplice per aiutarlo a riallinearsi con la parte migliore di sé. Ricevere un feedback apprezzativo sul lavoro dà alla persona un’immagine di sé positiva, competente, forte.
Fate riferimento a una qualcosa di specifico, recente, che è l'espressione di una qualità che apprezzate genuinamente
L’apprezzamento può essere uno strumento molto potente. quando dici alle persone come le vedi, loro si adeguano a quell’immagine.

Offri aiuto specificoC’è qualcosa che io o qualcuno del mio team può fare per aiutarti?E’ molto probabile che tu non possa fare niente, ma la tua offerta dà all’altro la possibilità di pensare ad una soluzione, e lo fa sentire meno solo.Ad ogni modo, fallo solo se sei sinceramente intenzionato e disposto ad aiutare.E fallo proponendo forme di aiuto, e dando limiti di tempo.
Riduci le tue richiesteQuando una persona è sovraccarica, è utile non appesantire ulteriormente il suo carico.Puoi per esempio abbreviare le mail destinate a quella persona, spaccare le richieste in pezzi più piccoli, invitarla a dividere i compiti complessi in porzioni più semplici.Ma non esagerare: dopo tutto non puoi farti carico tu di quello che l'altro non riesce a fare, di sicuro non puoi farlo per troppo tempo.




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