APPROCCI MENTALI E METODI PRATICI PER RIUSCIRE A CAMBIARE
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Ognuno di noi ha cambiamenti, piccoli o grandi, che vorrebbe realizzare, ma cambiare non è semplice, perchè le abitudini sono forti e consolidate, e perchè il contesto porta i comportamenti a ripetersi. Andrew Bryant sintetizza alcuni metodi o principi di autogestione, per tenere aumentare la probabilità di realizzare un cambiamento che desideriamo.Sono in realtà metodi molto utili anche per aiutare gli altri a cambiare: è probabile che, se non ci riescono, i loro meccanismi quotidiani vadano contro questi pochi principi preziosi. Se tieni a queste persone, amici o colleghi che siano, puoi aiutarli ad accorgersi di schemi o approcci non utili, e accompagnarli all'adozione di abitudini nuove.
1. Cambia il tuo dialogo interioreAbbiamo tutti un dialogo interno, delle parole che diciamo a noi stessi. “Non ce la puoi fare” oppure “E' troppo difficile” oppure "Dai che sei capace!" "Questa cosa l'hai già fatta". Quello che pensiamo influenza quello che proviamo, quello che proviamo influenza quello che diciamo e facciamo. Possiamo tenere un diario delle cose che diciamo a noi stessi, delle cose di cui siamo convinti, delle idee su di noi, sugli altri, sul mondo.
Se notiamo schemi ricorrenti, li possiamo cambiare
2. Innamorati del tuo "Te" desideratoLe persone capaci di cambiare si rendono conto che “essere” viene prima di “fare”.Nella maggior parte dei casi, quando fissiamo un obiettivo, ragioniamo in senso contrario: partiamo da quello che vogliamo avere. Invece il metodo di Bryant ci chiede di riflettere e di prendere un impegno su chi vogliamo essere, in modo tale che quello che faremo sarà la conseguenza naturale di una "decisione fondativa".
E quella decisione parte dall'aver messo a fuoco tutte le risorse che già sono presenti e tutto ciò per cui possiamo essere grati.
E poi passa per il visualizzare e proiettarci in un modo di essere futuro che ci rappresenta e motiva.
3. Di NO più spessoCambiare significa iniziare a fare delle cose e dire no ad altre. Tra le cose a cui dobbiamo allenarci a dire no, secondo Bryant, ci sono:-le opinioni degli altri su chi e come dovremmo essere --il bisogno di approvazione da parte degli altri per sentirsi in pace con noi stessi -i nostri pensieri negativi su di noi - lo svalorizzarci-le abitudini che non sono coerenti con il nostro Sè desiderato-il procrastinare - in non fare - l'oscillareAndrew Bryant consiglia di fare una lista di tutte le cose a cui vogliamo dire decisamente NO e di ritirarci in un posto tranquillo dove poter fare molto rumore senza disturbare nessuno. Appendiamo quella lista al muro e cominciamo a gridare NO, NO, NO a ciascuno degli elementi sulla lista. Questo esercizio, proposto da diversi terapeuti e counselor, ci apre alla possibilità di rompere delle abitudini, di liberarci magari da anni di condizionamenti.
4. Festeggia!Festeggiare è essenziale per rinforzare la forza e la volontà, e per assicurarsi il successo nella vita e nella carriera. Oltre a monitorare la distanza che ci separa dal nostro obiettivo, dobbiamo anche notare quello che abbiamo già realizzato! Ogni volta che realizzi qualcosa a cui ti eri dedicato, annotalo sul tuo diario, festeggia in una maniera anche semplice, dillo a qualcuno! Il modo in cui celebri non è importante: può essere ogni volta una cosa diversa, anche piccola: un piccolo balletto, un piccolo premio Riconoscere che stiamo avanzando è essenziale per rinforzare i cambiamenti.
5. Semplifica la via verso il tuo obiettivoDi per sè cambiare implica la costruzione di nuovi sentieri neurali nel nostro cervello, il che richiede tempo, concentrazione, fatica.
Se costruire quei sentieri è una "via crucis" ...addio cambiamento! A meno che non siamo parte di quella minoranza che ha bisogno di fatica e dolore per mettersi in azione e riuscire.Il nostro cervello è progettato per consumare meno energia possibile, per fare poca fatica.Ogni volta che vediamo dello sforzo eccessivo nell'obiettivo, pur entusiasmante, che ci siamo dati, questo riduce la probabilità di arrivare in fondo . Allora come fare? Semplifichiamocelo! E, se possiamo, rendiamocelo piacevole o almeno meno faticoso.Se, per esempio, vogliamo adottare l'abitudine di fare esercizio fisico la mattina, Bryant ci suggerisce di preparare tuta e scarpe da ginnastica vicino al letto la sera prima, in modo che quando la sveglia suonerà, l'unica fatica sarà alzarsi e vestirsi, non ci saranno altre decisioni faticose da prendere. E mi raccomando: che la tuta e le scarpe siano oggetti che amiamo, che ci piacciono proprio tanto!E siccome avere presente il perchè vogliamo realizzare quel cambiamento è essenziale per tenere alta la motivazione, scriviamocelo ovunque, traduciamo quel why in una foto da guardare, in un video da rivedere, in un mantra da recitare.
www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #cambiamento #cambiamentopersonale #celebration #nuoveabitudini #narrativapersonale #why
1. Cambia il tuo dialogo interioreAbbiamo tutti un dialogo interno, delle parole che diciamo a noi stessi. “Non ce la puoi fare” oppure “E' troppo difficile” oppure "Dai che sei capace!" "Questa cosa l'hai già fatta". Quello che pensiamo influenza quello che proviamo, quello che proviamo influenza quello che diciamo e facciamo. Possiamo tenere un diario delle cose che diciamo a noi stessi, delle cose di cui siamo convinti, delle idee su di noi, sugli altri, sul mondo.
Se notiamo schemi ricorrenti, li possiamo cambiare
2. Innamorati del tuo "Te" desideratoLe persone capaci di cambiare si rendono conto che “essere” viene prima di “fare”.Nella maggior parte dei casi, quando fissiamo un obiettivo, ragioniamo in senso contrario: partiamo da quello che vogliamo avere. Invece il metodo di Bryant ci chiede di riflettere e di prendere un impegno su chi vogliamo essere, in modo tale che quello che faremo sarà la conseguenza naturale di una "decisione fondativa".
E quella decisione parte dall'aver messo a fuoco tutte le risorse che già sono presenti e tutto ciò per cui possiamo essere grati.
E poi passa per il visualizzare e proiettarci in un modo di essere futuro che ci rappresenta e motiva.
3. Di NO più spessoCambiare significa iniziare a fare delle cose e dire no ad altre. Tra le cose a cui dobbiamo allenarci a dire no, secondo Bryant, ci sono:-le opinioni degli altri su chi e come dovremmo essere --il bisogno di approvazione da parte degli altri per sentirsi in pace con noi stessi -i nostri pensieri negativi su di noi - lo svalorizzarci-le abitudini che non sono coerenti con il nostro Sè desiderato-il procrastinare - in non fare - l'oscillareAndrew Bryant consiglia di fare una lista di tutte le cose a cui vogliamo dire decisamente NO e di ritirarci in un posto tranquillo dove poter fare molto rumore senza disturbare nessuno. Appendiamo quella lista al muro e cominciamo a gridare NO, NO, NO a ciascuno degli elementi sulla lista. Questo esercizio, proposto da diversi terapeuti e counselor, ci apre alla possibilità di rompere delle abitudini, di liberarci magari da anni di condizionamenti.
4. Festeggia!Festeggiare è essenziale per rinforzare la forza e la volontà, e per assicurarsi il successo nella vita e nella carriera. Oltre a monitorare la distanza che ci separa dal nostro obiettivo, dobbiamo anche notare quello che abbiamo già realizzato! Ogni volta che realizzi qualcosa a cui ti eri dedicato, annotalo sul tuo diario, festeggia in una maniera anche semplice, dillo a qualcuno! Il modo in cui celebri non è importante: può essere ogni volta una cosa diversa, anche piccola: un piccolo balletto, un piccolo premio Riconoscere che stiamo avanzando è essenziale per rinforzare i cambiamenti.
5. Semplifica la via verso il tuo obiettivoDi per sè cambiare implica la costruzione di nuovi sentieri neurali nel nostro cervello, il che richiede tempo, concentrazione, fatica.
Se costruire quei sentieri è una "via crucis" ...addio cambiamento! A meno che non siamo parte di quella minoranza che ha bisogno di fatica e dolore per mettersi in azione e riuscire.Il nostro cervello è progettato per consumare meno energia possibile, per fare poca fatica.Ogni volta che vediamo dello sforzo eccessivo nell'obiettivo, pur entusiasmante, che ci siamo dati, questo riduce la probabilità di arrivare in fondo . Allora come fare? Semplifichiamocelo! E, se possiamo, rendiamocelo piacevole o almeno meno faticoso.Se, per esempio, vogliamo adottare l'abitudine di fare esercizio fisico la mattina, Bryant ci suggerisce di preparare tuta e scarpe da ginnastica vicino al letto la sera prima, in modo che quando la sveglia suonerà, l'unica fatica sarà alzarsi e vestirsi, non ci saranno altre decisioni faticose da prendere. E mi raccomando: che la tuta e le scarpe siano oggetti che amiamo, che ci piacciono proprio tanto!E siccome avere presente il perchè vogliamo realizzare quel cambiamento è essenziale per tenere alta la motivazione, scriviamocelo ovunque, traduciamo quel why in una foto da guardare, in un video da rivedere, in un mantra da recitare.
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