AFFRONTARE I PROBLEMI CON MENO "BIAS"

Nell'affrontare qualunque problema e qualunque decisione, siamo sempre inevitabilmente influenzati dagli "unconscious bias".Li chiamiamo "inconsci" non perchè Freud abbia qualcosa a che vedere con loro, ma perchè sono semplificazioni e generalizzazioni che il nostro cervello crea per darsi un senso del mondo e consumare meno energia.Il problema è che i bias sono scatole che si creano a volte molto velocemente, anche solo per "sentito dire" o per una singola esperienza diretta, e creano un solco neurale nel cervello, che guida le nostre scelte senza che nemmeno ce ne rendiamo conto, senza che li rimettiamo in discussione. Passano "sotto" la soglia della coscienza, a meno che ci facciamo con consapevolezza e regolarità delle domande: 
  • in base a che criterio sto decidendo? 
  • è corretto questo criterio, qui, oggi? 
  • quali sono i fatti osservabili? 
  • una persona diversa da me deciderebbe diversamente?

Buster Benson si dedica a questo tema da anni, e attraverso il suo lavoro ci ricorda che attualmente sono stati classificati oltre 200 bias di cui la mente umana può cadere vittima.Il che rende quasi impossibile tenerne traccia. Ma un’attenta analisi ha portato Benson a individuare  4 fondamentali "dilemmi" che stanno alla radice di tutti i nostri bias.Allenarci  a riconoscere questi 4 "dilemmi chiave" speriamo renda il lavoro di autodifesa più semplice. Ma Attenzione! Non è  detto che le nostre decisioni debbano necessariamente cambiare se ci accorgiamo di essere "vittima" di un bias!
La sola cosa importante è rendercene conto, esserne consapevoli, e dare il giusto peso a questa consapevolezza.

Dilemma n° 1:  TROPPA INFORMAZIONEC’è troppa informazione nel mondo, nessuno è in grado di processarla e classificarla tutta. Abbiamo 5 sensi, siamo dispersi nel tempo e nello spazio, abbiamo fonti di ogni genere e non riusciamo a processarle tutte.Dunque diamo più peso o alle informazioni più recenti, oppure, all'opposto,  alle prime che abbiamo trovato, o infine a quelle che ci piacciono di più. Occorre accorgersene!
Dilemma n° 2:  MANCANZA DI SIGNIFICATOIl processo di trasformazione di informazioni grezze in qualcosa che abbia un senso richiede di collegare i puntini attraverso modelli, convinzioni, simboli, associazioni a esperienza passate. Collegare i puntini è un processo soggettivo e impreciso: le  nuove storie vengono costruite con  i mattoni di quelle vecchie. La prima automobile venne definita “carro senza cavalli”. Anche una super intelligenza artificiale non saprebbe interpretare nuove informazioni se non sulla base di schemi e simboli derivanti da quelle già in suo possesso. Quanto siamo condizionati da ciò che conosciamo o da ciò che è successo prima, nel decidere?
Dilemma n° 3:  POCO TEMPO E RISORSENon c’è il tempo per analizzare approfonditamente tutte le possibilità, così da essere davvero certi di prendere la decisione corretta. Anche decidere cosa mangiare a pranzo potrebbe prendere tutto il tempo dell’universo se lo facessimo considerando davvero tutte le opzioni e implicazioni.Un super computer non sarebbe in grado di battere il campione mondiale di GO, che decide in velocità sulla base dell’intuito. Qual è la cosa più importante e impattante da considerare nel tempo che abbiamo?
Dilemma n° 4 : POCA MEMORIANon c’è abbastanza spazio nei nostri cervelli , e in realtà non c’è abbastanza spazio nell’universo intero per stoccare tutta l’informazione disponibile. Dobbiamo essere strategici nel decidere cosa vogliamo ricordare e cosa no, e nel farlo, a volte creiamo schemi difettosi, che semplificano troppo o tagliano via pezzi di informazioni .
Questi 4 dilemmi possono diventare uno schema di domande, da tenere sempre sotto mano per "mettere alla prova" il modo in cui stiamo valutando ogni problema, ogni decisione.Un regolare "torture check" è una buona pratica, ancora più efficace se fatta insieme ad altre persone, dato che , da soli, potremmo "cantarcela e suonarcela", oppure potremmo fermare l'autoanalisi troppo presto.Facendo questo lavoro mentale in modo regolare, si allena la capacità di “prendere le distanze” e si migliora la consapevolezza sui nostri processi mentali ed emotivi. Una maggiore consapevolezza, più allenata, amplierà la capacità e la serenità nelle decisioni.
Ci sono troppe informazioni da processare?  Se SI, mi rendo conto che faccio una o più di queste cose?- noto solo le cose diverse dal solito ?- noto solo le cose strane ?- noto solo le cose che si ripetono ?- noto solo le cose che confermano il mio pensiero ?
Faccio fatica a dare un significato a quello che sta accadendo? Non ne vengo a capo? Se SI, mi rendo conto che riempio i buchi di ciò che mi manca facendo una o più di queste cose?- cerco di farla rientrare in un mio schema precostituito ?- uso una generalizzazione ?- concedo eccessivo beneficio del dubbio a qualcuno senza motivo ?- sostituisco il problema grande con uno più semplice ?- mi affido al modo di pensare degli altri, al pensare comune ? 
Non ho abbastanza tempo per decidere?  Se SI, mi rendo conto che ho una di queste convinzioni?- io ho ragione- io ce la posso fare- la cosa più vicina e disponibile va bene- quello che ho iniziato va finito- la cosa migliore è tenere aperte molte possibilità- le cose più facili sono le migliori
Mi rendo conto di non avere abbastanza memoria e informazioni accessibili per risolvere un problema? Se SI, mi accorgo di fare una di queste cose per risparmiare spazio mentale?- salvo file senza averli davvero letti e fatti miei ?- generalizzo ?- uso esempi che non c'entrano, o uso sempre gli stessi esempi?- rimuovo dei ricordi che invece porterebbero a decidere in un altro modo?


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