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www.pixabay.com Fernando Latorre
Molte cose hanno un impatto positivo sulla nostra creatività, e se approfondiamo gli studi fatti sulla parte creativa del cervello ci aspettano alcune sorprese. Il libro "Wired to create: sveliamo i misteri delle menti creative" di Scott Barry Kaufman e Carolyn Gregoire, conferma cose già note (ad esempio la meditazione è da anni riconosciuta come una modalità per amplificare le funzionalità cerebrali) e ne introduce altre di più recente scoperta, addirittura controintuitive.
Il libro offre un repertorio ampio e "digeribile" delle ultime scoperte scientifiche sul pensiero creativo, facendo riferimenti a esempi storici e personaggi famosi.Ecco le evidenze più significative.
1. Il 72% delle persone ha intuizioni creative sotto la docciaNon è solamente un cliché: stare sotto un getto di acqua calda, lasciando andare la nostra mente, è effettivamente utile per la nostra creatività.In un capitolo che esplora i collegamenti tra la creatività e diverse attività solitarie, ecco le più utili: lunghe docce, passeggiate, tempo passato a fantasticare.
Una curiosità: Woody Allen ribadì in più di un'intervista i benefici del fare lunghe docce per alimentare le sue nuove idee.
2. Gli introversi sono privilegiati: la creatività fiorisce nella solitudineAnche se i gruppi hanno una funzione molto importante per generare idee e trasformarle in innovazione, gli studi neuroscientifici ci mostrano che le zone del cervello deputate alla creatività funzionano di più e meglio quando siamo da soli, perché in quei momenti riusciamo ad entrare in uno stato mentale ideale per la generazione di idee. I neuroscienziati lo chiamano "constructive internal reflection": quando il mondo esterno è fuori, il nostro cervello è nelle condizioni migliori per creare un certo tipo di connessioni neurali, collegare ricordi e processare informazioni.
3. Provare cose nuove ci rende più creativiLe neuroscienze ci rivelano il legame molto stretto tra l'apertura a nuove esperienze e il pensiero creativo. L'esplorazione è strettamente legata alla dopamina, neurotrasmettitore che gioca un ruolo importante nell'auto-motivazione, nell'apprendimento e nella "plasticità", cioè la facoltà di esplorare e sperimentare.Il desiderio di esplorare, in tutte le sue forme, può essere considerato il singolo fattore più importante per predire la capacità creativa di una persona.
E più ci dedichiamo a cose nuove, più alleniamo la nostra creatività.
4. L'importanza delle intuizioniLe intuizioni e i flash improvvisi che a volte appaiono nelle nostre menti sono fenomeni molto interessanti per i neuroscienziati e gli psicologi, di cui ancora si sa troppo poco. Ma seguirle, analizzarle, capire cosa ci segnalano è un altro buon modo per allenare la creatività.
5. I traumi, le privazioni, le limitazioni, possono stimolare le virtù creativeAlcune tra le menti più creative della storia hanno vissuto un qualche tipo di perdita importante o di trauma: non si tratta di coincidenze.Gli psicologi chiamano questo fenomeno "Crescita post traumatica". Di fronte ad una perdita molto importante il nostro cervello esplora nuove strade, come in un processo di ricostruzione delle nostre vite: cerca nuove prospettive, nuove priorità, nuovi modi di pensare. La crescita post traumatica è stata esplorata in centinaia di studi, incluso uno del 2004 pubblicato nel Journal of Traumatic Stress, che mostra come il 70% dei sopravvissuti a un trauma hanno sperimentato un qualche tipo di cambiamento psicologico positivo dopo quell' esperienza negativa.Ciò non vuol essere una spinta a causarsi dei traumi, ovviamente, ma è un invito a cogliere l'occasione per vedere un'opportunità in ogni evento doloroso.
6. Sognare ad occhi aperti fa bene al cervelloE' dimostrato da molte ricerche che l'atto del fantasticare, sognare ad occhi aperti, vagare con la mente, ha benefici molto positivi sulla creatività. Sognare le vacanze estive mentre stai lavorando potrebbe sembrare una perdita di tempo, invece mette il tuo cervello in uno stato di apertura e desiderio, da cui escono spesso emozioni buone e buone idee anche per il lavoro.
7. Rompere le regole, sfidare le convenzioni, farsi e fare domande anche scomode
Molte grandi idee sono considerate scemenze, o condannate, prima di essere accettate e poi diventare pensiero comune.Galileo venne condannato per offesa alla religione cattolica per le sue scoperte astronomiche. Il fisico ungherese Semmelweis venne licenziato e chiuso in ospedale psichiatrico nel XIX secolo perchè aveva scoperto che le infezioni potevano provenire da germi presenti sulle mani dei medici. Nel 1600 il filosofo Giordano Bruno fu bruciato vivo per eresia a causa della sua idea che l'universo potesse essere infinito.
La resistenza al nuovo e alle idee non convenzionali è molto radicata anche al giorno d'oggi. Nel 2009 un articolo pubblicato in Scientometrics esaminava tutti i casi di vincitori di premi Nobel, che all'inizio erano stati respinti dalla comunità scientifica.Psicologi della Cornell University hanno condotto una ricerca nella quale si evidenzia che tutti abbiamo un bias implicito contro ciò che non è convenzionale. Questa tendenza è molto profonda e gli studi, dagli anni '50 ad oggi, continuano a dimostrare quanto le persone siano più inclini a conformarsi alle opinioni diffuse e alle prospettive più comuni, invece che a distanziarsene.
Fin da piccoli le tendenze non conformiste che possiamo avere sono riportate dentro un sentiero predefinito, dalla scuola, da chi ci insegna uno sport, ed è lì che comincia il nostro allenamento contro la creatività. Sappiamo per esperienza che gli insegnanti preferiscono gli studenti che mostrano meno segni di creatività, rispetto a quelli che "escono dal coro". A tal proposito uno storico e "visualizzatissimo" TED Talk di Ken Robinson merita di essere visto.
Ciò che è utile sapere è che, di qualunque tipo siano i condizionamenti con cui siamo cresciuti e i bias in cui siamo immersi, da adulti possiamo ancora,sempre fermarci, e scegliere di invertire l'approccio: fare domande, rompere le regole, sfidare le convenzioni.Perchè "abbiamo sempre fatto così" proprio non si può sentire. Al pari di "lo dice tizio o caio". Abbiamo un cervello, non lasciamolo poltrire, attiviamolo!
www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #creatività #introversi #intuizioni #curiosità #traumi #disagio #autostima #bias #confirmationbias #mindwandering #disruption
Il libro offre un repertorio ampio e "digeribile" delle ultime scoperte scientifiche sul pensiero creativo, facendo riferimenti a esempi storici e personaggi famosi.Ecco le evidenze più significative.
1. Il 72% delle persone ha intuizioni creative sotto la docciaNon è solamente un cliché: stare sotto un getto di acqua calda, lasciando andare la nostra mente, è effettivamente utile per la nostra creatività.In un capitolo che esplora i collegamenti tra la creatività e diverse attività solitarie, ecco le più utili: lunghe docce, passeggiate, tempo passato a fantasticare.
Una curiosità: Woody Allen ribadì in più di un'intervista i benefici del fare lunghe docce per alimentare le sue nuove idee.
2. Gli introversi sono privilegiati: la creatività fiorisce nella solitudineAnche se i gruppi hanno una funzione molto importante per generare idee e trasformarle in innovazione, gli studi neuroscientifici ci mostrano che le zone del cervello deputate alla creatività funzionano di più e meglio quando siamo da soli, perché in quei momenti riusciamo ad entrare in uno stato mentale ideale per la generazione di idee. I neuroscienziati lo chiamano "constructive internal reflection": quando il mondo esterno è fuori, il nostro cervello è nelle condizioni migliori per creare un certo tipo di connessioni neurali, collegare ricordi e processare informazioni.
3. Provare cose nuove ci rende più creativiLe neuroscienze ci rivelano il legame molto stretto tra l'apertura a nuove esperienze e il pensiero creativo. L'esplorazione è strettamente legata alla dopamina, neurotrasmettitore che gioca un ruolo importante nell'auto-motivazione, nell'apprendimento e nella "plasticità", cioè la facoltà di esplorare e sperimentare.Il desiderio di esplorare, in tutte le sue forme, può essere considerato il singolo fattore più importante per predire la capacità creativa di una persona.
E più ci dedichiamo a cose nuove, più alleniamo la nostra creatività.
4. L'importanza delle intuizioniLe intuizioni e i flash improvvisi che a volte appaiono nelle nostre menti sono fenomeni molto interessanti per i neuroscienziati e gli psicologi, di cui ancora si sa troppo poco. Ma seguirle, analizzarle, capire cosa ci segnalano è un altro buon modo per allenare la creatività.
5. I traumi, le privazioni, le limitazioni, possono stimolare le virtù creativeAlcune tra le menti più creative della storia hanno vissuto un qualche tipo di perdita importante o di trauma: non si tratta di coincidenze.Gli psicologi chiamano questo fenomeno "Crescita post traumatica". Di fronte ad una perdita molto importante il nostro cervello esplora nuove strade, come in un processo di ricostruzione delle nostre vite: cerca nuove prospettive, nuove priorità, nuovi modi di pensare. La crescita post traumatica è stata esplorata in centinaia di studi, incluso uno del 2004 pubblicato nel Journal of Traumatic Stress, che mostra come il 70% dei sopravvissuti a un trauma hanno sperimentato un qualche tipo di cambiamento psicologico positivo dopo quell' esperienza negativa.Ciò non vuol essere una spinta a causarsi dei traumi, ovviamente, ma è un invito a cogliere l'occasione per vedere un'opportunità in ogni evento doloroso.
6. Sognare ad occhi aperti fa bene al cervelloE' dimostrato da molte ricerche che l'atto del fantasticare, sognare ad occhi aperti, vagare con la mente, ha benefici molto positivi sulla creatività. Sognare le vacanze estive mentre stai lavorando potrebbe sembrare una perdita di tempo, invece mette il tuo cervello in uno stato di apertura e desiderio, da cui escono spesso emozioni buone e buone idee anche per il lavoro.
7. Rompere le regole, sfidare le convenzioni, farsi e fare domande anche scomode
Molte grandi idee sono considerate scemenze, o condannate, prima di essere accettate e poi diventare pensiero comune.Galileo venne condannato per offesa alla religione cattolica per le sue scoperte astronomiche. Il fisico ungherese Semmelweis venne licenziato e chiuso in ospedale psichiatrico nel XIX secolo perchè aveva scoperto che le infezioni potevano provenire da germi presenti sulle mani dei medici. Nel 1600 il filosofo Giordano Bruno fu bruciato vivo per eresia a causa della sua idea che l'universo potesse essere infinito.
La resistenza al nuovo e alle idee non convenzionali è molto radicata anche al giorno d'oggi. Nel 2009 un articolo pubblicato in Scientometrics esaminava tutti i casi di vincitori di premi Nobel, che all'inizio erano stati respinti dalla comunità scientifica.Psicologi della Cornell University hanno condotto una ricerca nella quale si evidenzia che tutti abbiamo un bias implicito contro ciò che non è convenzionale. Questa tendenza è molto profonda e gli studi, dagli anni '50 ad oggi, continuano a dimostrare quanto le persone siano più inclini a conformarsi alle opinioni diffuse e alle prospettive più comuni, invece che a distanziarsene.
Fin da piccoli le tendenze non conformiste che possiamo avere sono riportate dentro un sentiero predefinito, dalla scuola, da chi ci insegna uno sport, ed è lì che comincia il nostro allenamento contro la creatività. Sappiamo per esperienza che gli insegnanti preferiscono gli studenti che mostrano meno segni di creatività, rispetto a quelli che "escono dal coro". A tal proposito uno storico e "visualizzatissimo" TED Talk di Ken Robinson merita di essere visto.
Ciò che è utile sapere è che, di qualunque tipo siano i condizionamenti con cui siamo cresciuti e i bias in cui siamo immersi, da adulti possiamo ancora,sempre fermarci, e scegliere di invertire l'approccio: fare domande, rompere le regole, sfidare le convenzioni.Perchè "abbiamo sempre fatto così" proprio non si può sentire. Al pari di "lo dice tizio o caio". Abbiamo un cervello, non lasciamolo poltrire, attiviamolo!
www.giuliasirtori.com The Colours of Coaching#coaching #creatività #introversi #intuizioni #curiosità #traumi #disagio #autostima #bias #confirmationbias #mindwandering #disruption
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