RIPRENDITI IL RUOLO DI CEO DELLA TUA VITA

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Quando siamo sempre sotto pressione, non c'è molta gioia nella nostra vita.
Tim Gallwey ci invita a fare la lista delle attività di cui sono piene le vostre giornate, al lavoro e fuori.

Dopo averla compilata, Gallwey ci mette davanti ad una domanda scomoda: chi ha deciso le cose che sono sulla lista? Può capitare che guardando la lista delle incombenze settimanali ci rendiamo conto che molte di esse non siano decise da noi, ma da altri: familiari, amici, parenti, capi, colleghi, collaboratori. Nessuno di noi è un’isola, lo so bene, e viviamo nel mondo insieme agli altri e anche per gli altri. 
La domanda di Gallwey non è un’implicito invito a  “fregarsene di tutto e tutti”.
E' invece uno stimolo a valutare quanto, nella nostra vita, lasciamo parlare il nostro IO n° 1 rispetto al nostro IO n°2
L’ IO n° 1 parla di:
Azioni
ProcedureRegoleDoveriControlloGiudizio ObbedienzaRispetto della gerarchiaRispetto dell'autoritàRispetto della tradizioneL' IO n° 1 è la voce degli altri: famiglia, insegnanti, capi, legge....
L ‘ IO n° 2 parla di:Risultati attesiOsservazioni e misurazioniFlessibilitàLimiti per sè stessi e gli altriImparareConoscere sè stessi e gli altriPiaceriSpontaneitàPassioneSoddisfazioneL' IO n° 2 è la voce della nostra natura più autentica.
Se ci immaginiamo come una società per azioni, il nostro Io n°2  quante “azioni” possiede della nostra società? Ci va bene ?Nelle aziende le grandi decisioni vengono prese dagli azionisti più potenti: come sono ripartite le quote della nostra società? Quante quote abbiamo ceduto ad altri ?  Siamo per caso diventatati azionisti di minoranza della nostra stessa azienda? Le quote o azioni sono “diritti di voto” : cederle significa lasciare che qualcun altro decida per noi. Fino a dove ci va bene?
Alcuni manager di altissimo livello riferiscono di controllare appena il 10% delle quote della loro personale “società per azioni”.
In media dicono di controllarne il 50% . I manager più onesti intellettualmente e più consapevoli si rendono conto che hanno dato via molte più azioni di quelle che avrebbero voluto. E devono correre ai ripari.

Gallwey ci invita a prenderci un momento di calma e di coraggio per provare a rispondere ad alcune domande.
Pensati come una società per azioni, e osserva la distribuzione delle azioni della tua società 
- chi ha le azioni? che diritti di voto hanno queste persone?- quante ne hai tu? che diritti di voto hai tu?- a chi hai venduto le tue azioni?- in cambio di cosa?- le vuoi indietro?- a cosa sei disposto per riaverle?
Sei il CEO della tua azienda? o hai abdicato il tuo ruolo? Vuoi riprendertelo ?- Cosa decidi di smettere di fare?- Che limiti vuoi mettere a te stesso?- Che limiti vuoi comunicare agli altri?- Cosa vuoi imparare?- A quali passioni vuoi dare spazio?- Cosa vuoi raggiungere?

So che sono domande scomode, e per renderle meno indigeste può essere utile rispondere insieme a chi ci conosce bene, e vuole il meglio per noi.
Buona riflessione!



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