COSA MI FA ENTRARE IN CONFLITTO? E COME POSSO USCIRNE?

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Nel libro Optimal Outcomes  Jennifer Goldman-Wetzler PhD descrive 6 Pratiche  da utilizzare in caso di conflitti ricorrenti.
Non sono in ordine, e non sono da fare tutte: per alcuni può essere urgente applicarne anche solo una, perchè è quella a cui siamo più sensibili; per altri,  soprattutto per i casi più difficili, è senz'altro utile sfruttarle tutte e 6.

Pratica #1: Nota le tue abitudini e i tuoi schemi ricorrenti
In molti casi i conflitti nascono perchè alcune situazioni ci provocano una risposta automatica, una reazione che parte velocissima.
Quella reazione è "roba nostra". Una persona diversa da noi, che non ha i nostri meccanismi, che non ha fatto le nostre esperienze, reagisce in modo diverso.
Il modo in cui siamo cresciuti, le cose che abbiamo assorbito da genitori, insegnanti, allenatori hanno un' influenza molto forte sul nostro modo di vedere, interpretare e gestire i conflitti.

La Goldman-Wetzler ci invita a porci alcune domande di fronte alle situazioni che tipicamente ci  ingaggiano.  Scegline una e rispondi più onestamente che puoi:
-Cosa rende questa situazione un problema per me?
-A cosa assomiglia?
-Che convinzioni / pensieri ho su quello che sta accadendo o che accadrà?
-Quanto c'è di mio nel modo in cui reagisco?
-Quali altri modi ci sono di vedere e gestire  questa situazione?
-Che valori personali sono violati in questo momento?
-Di cosa ho bisogno?
-Cosa funziona ?
-Perchè resto ?

Pratica #2: Respira, "Sfiata", Prendi Distanza
Fare un passo indietro, prendere una posizione di osservazione più distaccata aiuta a vedere le cose in modo  più chiaro, obiettivo e lucido.
Lo sappiamo che è così, eppure troppo spesso non lo facciamo, perchè è difficile: veniamo velocemente "sequestrati" dalla rabbia, dalla frustrazione, dal nervosismo. 
Per riuscirci occorre respirare a fondo, far "sfiatare il vapore in eccesso", cambiare postura e cambiare posizione nello spazio, allontanarci fisicamente ed emotivamente da quello che accade, per vedere un quadro diverso, delle sfumature diverse, degli elementi in più.

Dopo  di che è possibile rispondere a queste domande, e qui è decisamente meglio farsi guidare da un coach:
-Se guardi da fuori, cosa vedi?
-Se guardi il sistema di persone intorno alla relazione, cosa vedi?
-Quali sono le vere cause del conflitto?
-Sono le persone la causa di quel che accade? (a volte è così se ci sono persone con problemi comportamentali o di competenze) o  la causa è un'altra?
-A quali / quanti stakeholder possiamo chiedere un punto di vista?
- Messe insieme tutte le informazioni raccolte, quali altri modi di gestire la situazione emergono?
- Se ci proiettiamo da qui a un anno, cosa avrà risolto la cosa?

Pratica #3: Riconosci e Usa le tue Emozioni
Le emozioni sono molto potenti, e sono la forza che ci guida o ci fa stare fermi: il nostro cervello semplicemente funziona così.
E' molto importante imparare a dare un nome a ciò che ci accade, perchè permette di gestirlo.

Ecco la pratica da allenare nel quotidiano, durante le giornate, per diventare capaci di farlo nei momenti "critici":
- Che emozione provo in questo momento?
- Che cosa mi sta dicendo?
- Di cosa ho bisogno adesso?
- Come posso soddisfare questo bisogno?
- Che emozione mi arriva dal mio interlocutore?
- Posso notarla, osservarla e chiedere a lui/lei se ho visto bene?
- Posso chiedere che cosa gli/le serve in questo momento?

Allinearsi usando le emozioni è una modalità molto efficace, specialmente con le persone più vicine.

Pratica #4: Onora i Valori degli altri, anche se si manifestano in modo eccessivo o persino dannoso. Noi tutti abbiamo Valori e Bisogni che amiamo dichiarare: sono socialmente riconosciuti,  belli da dire, ci rendono delle belle persone agli occhi degli altri.
Poi ci sono Valori e Bisogni un po' ambivalenti, come il bisogno di riconoscimento, di libertà,  di apparire,  di essere migliori degli altri, di proteggere il proprio interesse...Spesso  li disprezziamo negli altri, li giudichiamo male,  forse perchè li vediamo espressi in forme eccessive.
Eppure, in sè,  sono valori assolutamente degni! 

Siamo sicuri che la nostra interpretazione di quel che fanno gli altri sia corretta?
O c'è un pregiudizio che ingigantisce o distorce le cose?
Ecco qualche domanda per riconoscere i valori dietro i comportamenti altrui, e trovarci del buono e del senso.
Lo scopo non è "essere d'accordo", ma capire di più e sbollire il disprezzo, che ci fa entrare in conflitto.
 
Ecco allora qualche domanda:
-Se ti limiti al semplice comportamento osservabile, senza giudizio, cosa c'è di buono? di utile?
-Che intenzione buona puoi vedere nel comportamento dell'altro, anche se eccessivo?
-Quali effetti positivi portano quei comportamenti ?
-Se tu avessi un pò di quella sua caratteristica, come ti aiuterebbe?

Allinearsi al livello dei valori e bisogni è anche una modalità molto utile per stemperare il conflitto
Pratica #5: Immagina un Futuro DiversoNei conflitti ricorrenti, succede che continuiamo a leggere ciò che accade sulla base di ciò che è successo prima, e costruiamo "film" carichi di emotività negativa.
I conflitti ricorrenti sono il classico caso in cui invece serve decidere come vorrei che la cosa funzionasse, per comunicarlo all'altro.
Per immaginare il futuro possiamo proiettarci in avanti e fare l'esperienza di vedere la scena nel futuro, con gli elementi osservabili che la renderebbero diversa.
Dopo aver costruito un futuro che ci piace e ci soddisfa, si attivano risorse ed energia per immaginare il percorso che ci porterà fino là, e parlarne apertamente.

Ecco qualche domanda:Quali sono le cose che puoi cambiare per evitare che il meccanismo vizioso riparta?Quali sono i passi / modi diversi per rispondere a certi comportamenti?
Quali sono le conversazioni difficili , le cose scomode da dire?


Pratica #6: Testa il Percorso Inizia a testare porzioni del percorso che hai individuato, non fare tutto tutto insieme. Piccoli passi servono a testare e correggere, fino a costruire un Pattern nuovo solido e più utile.

Per comunicare il nostro desiderio all'altro di cambiare le cose, la pratica della Comunicazione Non Violenta è molto utile. Approfondisci quiCi vuole distacco e coraggio per fare questo lavoro: il coraggio di fare la fatica che serve per far funzionare le cose in un altro modo. 

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