Affrontare i problemi con meno pregiudizi

La parola Complessità descrive situazioni in cui ci sono molti fattori in gioco, non tutti visibili in primo piano, intrecciati e interconnessi tra loro.
La C dell’acronimo VUCA, che va così tanto di moda, è proprio Complexity (le altre 3 lettere sono Volatility, Uncertainty e Ambiguity)
Per affrontare un mondo così (e il nostro mondo è e sarà sempre più così) è utile allenare alcune capacità, anch’esse intrecciate tra loro.
Comincerei dal non entrare troppo nei dettagli, mantenendo una visione d’insieme, che poi ci permetta di attivare l’intuito o istinto, cioè l’abilità di fare connessioni e dare priorità ai fattori in modo complessivo, e non necessariamente “sequenziale”.Alla visione dall’alto è anche legato il sapere sempre dove vogliamo andare e cosa è davvero importante, diventando più abili nella gestione del tempo, altrimenti divorato da mille cose e persone, e nella presa di decisioni difficili.
I bias sporcano naturalmente le nostre decisioni, e in un mondo complesso è ancora più facile restarne vittima, perchè il cervello cerca di semplificare la complessità,per fare meno fatica e sprecare meno energia. I bias sono le sue scorciatoie, purtroppo non sempre utili: dobbiamo restare vigili, conoscerli e farci aiutare.
Farci aiutare significa rivolgersi ad altri, che possono anche non essere lì con noi fisicamente, ma “in spirito”: l’ultimo articolo vi spiegherà come fare.