
Ascolta una “versione podcast” di questo articolo, in forma di piacevole dialogo 👇
Fare networking? Che orrore?
Per molti di noi è così, o perchè siamo introversi o perchè siamo orientati al lavoro e al risultato, e consideriamo “fare PR” una cosa da fare se rimane il tempo. E il tempo non rimane mai.
Sappiamo razionalmente che curare le relazioni non è un’attività “nice to do”, ma facciamo fatica e non la troviamo naturale, dunque ci nascondiamo dietro il “giudicarla male”, e le dedichiamo il tempo che merita.
Il fatto è che, se non ci facciamo vedere, sarà difficile che chi si deve fare un’opinione di noi se la faccia.
Anzi, il non essere visibili già crea un’immagine di noi, che non è necessariamente positiva: possiamo apparire indifferenti, distaccati, superiori, saccenti ….
E noi non vogliamo che sia così. Specie se così non siamo.
Ecco allora qualche spunto pratico per lavorare sulla visibilità , magari prendendoci pure un po’ di gusto.
1. Ridefinire la nostra idea di auto-promozione.
La parola “auto-promozione” evoca l’immagine di politici in campagna elettorale, che accarezzano bambini e fanno promesse al vento.
Oppure di venditori ambulanti che urlano ai quattro venti i magnifici benefici del loro prodotto.
Noi non vogliamo fare quella cosa lì. Noi non siamo così.
Diverso però è se consideriamo l’auto-promozione come un modo per farci conoscere: non avremmo un amico se in un qualche punto del tempo non avessimo fatto qualcosa per far vedere chi siamo, nella nostra verità e autenticità .
Ecco, l’autopromozione è il modo attraverso il quale possiamo raccontare la nostra storia, dire cosa è importante per noi, ciò in cui crediamo, il contributo che portiamo.
Possiamo farlo prendendo la parola in riunione, oppure scrivendo documenti per un progetto, oppure postando qualcosa che ci appassiona su LinkedIn
2. Offrirsi come Mentore
È risaputo che gli introversi sono adatti alle professioni di aiuto, grazie alla capacità innata di sintonizzarsi con i sentimenti degli altri.
Il mentoring è una relazione speciale, di fiducia e vicinanza, in cui un introverso può dare il meglio di sè, farsi conoscere in maniera autentica e offrire aiuto.
3. Usare i social media per promuovere i messaggi aziendali.
I social media sono un ottimo modo per raccontare non solo se stessi, ma anche le attività della nostra organizzazione,quelle di cui siamo orgogliosi.
Sono un modo per celebrare il buon lavoro dei nostri colleghi e collaboratori.
Sono anche un modo per condividere contenuti che riteniamo utili per gli altri e meritano di essere diffusi.
Facendo così si mostra di essere un team player, e si costruisce il proprio profilo in modo facile e senza doversi esporre troppo. LinkedIn è perfetto da questo punto di vista.
4. Impegnarsi in una causa che ci sta a cuore.
Per gli introversi lavorare con uno scopo profondo è spesso molto importante. Ma anche se non lavoriamo per Amnesty International, ci sono diversi modi per dare senso e scopo alla propria professione. Il mondo cambia rapidamente e tanti temi possono essere difesi e portati all’attenzione degli altri, temi collegati a valori di equità , salute mentale, rispetto ambientale, sicurezza ….
Possiamo farci ambasciatori di questi valori, anche solo diffondendo materiale informativo, oppure possiamo chiedere di partecipare a progetti ad essi collegati.
5. Creare relazioni significative con persone in posizioni di potere.
Sebbene il networking appartenga saldamente al campo degli estroversi, è la qualità , e non la quantità , delle relazioni che conta.
Fare l’analisi della Stakeholder Power Map è un esercizio di riflessione importante e molto pratico:
quali sono le persone che hanno potere sopra il mio lavoro o le mie ambizioni?
quali sono le persone che hanno interesse verso il mio lavoro?
Posso fare una piccola lista, e definire delle strategie di contatto.
E dopo di che, con che pretesto li contatto?
Chiedendo di parlare di qualcosa che li riguarda!
Non serve parlare di noi, o farci belli. Possiamo chiedere a quella persona consigli, suggerimenti, spiegazioni. Resterete stupiti nello scoprire quanto fa piacere alla gente essere contattata da chi dà valore a quello che fa: è molto gratificante!
Probabilmente lo è anche per voi, anche se siete introversi.
E come prendo contatto?
Qui dipende dalla policy dell’azienda, anche se le porte aperte sono ormai la norma quasi ovunque.
Possiamo usare semplicemente la mail, prendendo spunto da un progetto a cui stiamo lavorando .
Oppure, se abbiamo una richiesta un po’ più particolare, e non sappiamo che tipo è il nostro personaggio, possiamo chiedere suggerimenti a persone che lo conoscono meglio.
Possiamo anche sfruttare occasioni pubbliche, tipo momenti di condivisione di progetti, o di brainstorming, o di convention, per rivolgere le nostre e attivare un dialogo.
Avendo uno scopo e una strategia chiari, tutto è possibile. E un introverso mediamente creerà una strategia più affilata, ricca, approfondita e raffinata, proprio perchè meno “automatica” di quella di un estroverso.