
Dan Mc Adams, psicologo della Northwestern University, si occupa di “identità narrative” , cioè delle storie che raccontiamo a noi stessi, su noi stessi, e che poi raccontiamo agli altri.
L’identità narrativa si crea col tempo, ed è frutto delle esperienze che riteniamo più significative della nostra vita: è come se creassimo il nostro personale “viaggio dell’eroe”, il nostro personalissimo “mito”. Come i miti, anche le identità narrative contengono eroi , nemici e alleati. Ci sono degli avvenimenti fondamentali che compongono la sceneggiatura, fondamentali ovviamente dal nostro punto di vista: sfide superate, sofferenze patite, fatiche che ci hanno segnato, successi, fortune.
Quando vogliamo farci conoscere dagli altri, raccontiamo la nostra storia, o parti di essa; quando vogliamo sapere di più di un’altra persona, le chiediamo di raccontarci la sua storia.
La storia della nostra vita non è ovviamente un racconto esaustivo, ma un insieme di quello che Mc Adams chiama “scelte narrative”: sono le esperienze che per noi sono più significative, quelle che danno un senso di ciò che siamo. Ma le interpretazioni possono cambiare: lo stesso tipo di evento per qualcuno può rappresentare una terribile e mai superata tragedia, e per un altro, un banco di prova da cui sono nate nuove opportunità e nuova forza.
Il modo in cui leggiamo il nostro passato, e il modo in cui lo raccontiamo, innanzitutto a noi stessi, e poi agli altri, ha un grande impatto sul nostro cervello, sulle scelte che ci sentiamo capaci o no di fare, sull’approccio che abbiamo alle relazioni, alle difficoltà, alla vita in genere, e sull’immagine che proiettiamo nel mondo esterno. La storia che ci raccontiamo di noi ha un enorme impatto sulle scelte che facciamo e sul nostro futuro.
Se volete approfondire il tema, potete guardare il coinvolgente TED article sul tema.