VUOI SVILUPPARE LA CREATIVITA’? DISCUTI! FIN DA PICCOLO

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Adam Grant, psicologo delle organizzazioni famoso a livello planetario, autore di bestseller e host di podcast interessanti, ha una particolare passione per il dibattito (infatti diverse puntate dei podcast che realizza, o a cui partecipa, sono dedicati a questo tema - eccone un esempio).
Il dibattito, la discussione, sono sprigionatori di energia e di idee, e bisogna imparare a sfruttarli, mentre mediamente noi preferiamo evitare di trovarci in situazioni di conflitto: ci vuole coraggio e forza per affrontarle.

Grant ci parla dei fratelli Wright , i pionieri del volo, come emblema di un processo creativo dibattuto eppure positivo: i due fratelli erano cresciuti insieme, erano entrati nel business dell’editoria insieme, avevano costruito il primo aereo insieme, dicevano di pensare insieme.
Ma non nel senso che c'era un'intesa idilliaca su ogni argomento, bensì nel senso che discutevano molto animatamente e proficuamente: questo era il loro "pensare insieme".
Siamo in grado di vedere una discussione come un momento in cui si pensa insieme a qualcun altro ? E quindi desiderare di averla, invece che rifuggirla?
Un esempio delle storiche litigate dei fratelli Wright è legata proprio al momento in cui stavano disegnando il propulsore per il loro aereo: litigarono per settimane, raccontano essi stessi, e dopo lunghissime discussioni si ritrovarono addirittura su posizioni invertite. Ma la cosa interessante fu che le loro sincere e aperte litigate li portarono a capire che avevano entrambi torto, che non serviva un propulsore, ma due, che girassero in direzione opposta, per creare una sorta di ala roteante.

La capacità di scaldarsi in una discussione senza insultarsi è cruciale: permette non solo di avere una vita degna, ma anche di beneficiare dei frutti della creatività.
Purtroppo è una di quelle cose che i genitori non insegnano ai bambini.  
Anzi, mamma e papà dicono ai figli di non litigare, e quando devono discutere tra loro preferiscono farlo in un’altra stanza.E’ giusto dare ai nostri figli sicurezza e stabilità, ma se teniamo le discussioni dietro una porta chiusa, e non li esponiamo mai al disaccordo, metteremo a repentaglio la loro capacità di difendere le loro idee, e ancor prima, di averle queste idee, di essere creativi.
Alcuni genitori dicono ai figli che “è maleducato contraddire”,   che le buone maniere prevedono di “stare in silenzio”.
E se invece insegnassimo ai bambini che il silenzio è maleducazione?  E se, da adulti, cambiassimo il modo in cui vediamo il "contraddire"?
Lo psicologo Robert Albert nei suoi studi sulla creatività all'Università di Cambridge scoprì che le persone più creative vengono da famiglie non armoniose.Ad un gruppo di trentenni venne chiesto in uno studio universitario di scrivere storie di fantasia, e le storie più fantasiose furono quelle dei ragazzi che avevano avuto genitori conflittuali. Mamma e papà erano in disaccordo su come crescere i figli, avevano diversi interessi e modi di fare. Se vediamo raramente un conflitto, tendiamo ad allontanarcene quando ne vediamo uno, ma assistere e partecipare a dibattiti ci fa crescere più forti, perchè sviluppiamo la capacità di combattere le nostre battaglie, di perdere con onore, di vincere con onore. 
Il disaccordo è l’antidopo al group thinking e all'appiattimento: se uno non discute mai, è altamente probabile che faccia le cose sempre nello stesso modo. Invece siamo al nostro massimo di creatività quando siamo in qualche maniera a disagio, fuori equilibrio, fuori dalla zona di confort.I Beatles litigavano continuamente, come Steve Jobs e Steve Wozniak. I brainstorming generano il 16% in più di idee se le persone sono autorizzate a criticarsi l’un l’altra: non offendersi,  criticare le reciproche idee e approcci.Studi sulle società high tech, così come sugli ospedali all'avanguardia e sui laboratori di ricerca scientifica dimostrano che le idee più creative e le migliori decisioni vengono da team capaci di vero disaccordo, onesto e rispettoso, ma vigoroso ed energico.
Se stai in silenzio quando non sei d’accordo, mostri o di non essere interessato alle opinioni dell'altro, o di non stimare nemmeno le tue opinioni.E’ un segno di fiducia, sicurezza, e rispetto e interesse verso l’altra persona, e verso di sè, l’aver voglia di dire che non si è d’accordo e spiegare perché.La creatività fiorisce nelle situazioni in cui c’è tensione intellettuale, unita a sicurezza psicologica e stabilità emotiva.In un recente studio, i bambini da 5 a 7 anni, figli di genitori che litigavano in modo costruttivo, si sono dimostrati più emotivamente sicuri e sereni . E nei primi 3 anni di scuola quegli stessi bambini hanno mostrato maggiore empatia e capacità relazionale.Invece di cercare di evitare le discussioni, abituiamoci ad avere discussioni sane.

Ecco allora riassunti quattro principi chiave che Adam Grant ci suggerisce di tenere a mente, se le discussioni ci mettono a disagio:1. Pensa alle discussioni come un dibattiti, non come conflitti2. Esprimi la tua idea con convinzione,  ma ascolta con la voglia di capire e accettando l'idea che potresti avere torto3. Prendi il buono di quello che arriva dall'altro, cogli la buona intenzione,  i valori che puoi capire e condividere 4. Riconosci apertamente cosa hai imparato dall’ altro
Puoi approfondire il tema della gestione efficace del conflitto anche con gli articoli delle News&Tools di Giugno 2023


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