PROGETTARE LA CARRIERA, NON SUBIRLA

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Rebecca Zucker, co-founder di Next Step Partners, società che ha lavorato con migliaia di executives negli ultimi 20anni, per aiutarli a progettare la loro carriera, ci propone 4 domande, a cui ognuno può rispondere, meglio se con l'aiuto di un coach.Son domande che è utile tenere sul comodino, per farsi un self check ogni anno, in modo da monitorare la nostra motivazione e pensare per tempo a cosa può venire dopo. Ovviamente le stesse domande te le puoi porre riguardo a qualunque attività della tua vita extra lavorativa.Domanda #1
Quanto ti senti realizzato?

In che percentuale senti che il tuo lavoro ha un significato e uno scopo rilevanti per te?
Quali tuoi valori soddisfi svolgendo il tuo lavoro?
Alcuni esempi di valori: collaborazione, creatività, avventura, autonomia, impatto, sicurezza ....
I nostri valori chiave non cambiano radicalmente nel tempo, però cambia la loro classifica, l'importanza che attribuiamo a ciascuno di loro per la conquista della nostra felicità. L'avventura può essere più importante da giovani e meno da vecchi (o viceversa), la sicurezza il contrario.
Oppure la posizione in classifica può restare la stessa nel tempo, ma cambia il modo in cui sentiamo soddisfatto
quel valore, le situazioni che ci permettono di soddisfarlo.

Ogni anno dovremmo rifare un check dei nostri valori, delle cose che sono importanti per noi, per chiederci: quanto e quando li sto vivendo? il mio lavoro e la mia vita in generale mi permettono di rispettarli? Cosa potrei fare per viverli di più ed essere più felice?
Perchè in ultima analisi, chi vive secondo i propri valori
è più felice.
Approfondisci il tema dei valori QUI

Domanda #2
Quanto stai imparando e crescendo?

Dopo un pò che facciamo un certo lavoro non ci rendiamo più conto di quanto stiamo realmente imparando: l'abitudine prende il sopravvento, la ripetitività anche.
In realtà, se ci fermiamo alla fine di ogni giorno / settimana / mese a pensare, ci possiamo sempre rendere conto di aver imparato qualcosa: una nuova legge, una nuova metodologia, un nuovo processo.....
Se riusciamo a fare questo self assessment con regolarità, possiamo facilmente capire se quello che stiamo imparando ci piace, ci appaga, ci diverte, ci può servire per il futuro , e per differenza possiamo più agevolmente vedere quello che ci manca e che vorremmo apprendere. Ma questo sarà oggetto della Domanda #4.
Domanda #3
In quale direzione stai andando? E' quella giusta?

Spesso vediamo le opportunità sulla base del fatto che gli altri ci dicono che si tratta di opportunità, per via di regole scritte dal sistema intorno a noi, non necessariamente di criteri che ci siamo dati da soli. E poi succede che moltissime persone arrivano a metà della carriera e si chiedono: come sono arrivato qui? è qui che volevo arrivare?

La domanda che dicono che ci dovremmo fare è "dove voglio essere tra 5 anni?": io l'ho sempre odiata, perchè è difficile per quasi tutti immaginare un futuro lontano, e anche perchè sembra una domanda retorica, a cui ovviamente bisogna rispondere "voglio essere un capo-funzione, un CEO, un imprenditore". ...
E' invece più utile, e forse più facile, rispondere alla domanda "Cosa voglio nel mio lavoro tra 2 anni?"
Il lasso di tempo è più gestibile, e la domanda riguarda me, come voglio sentirmi io, cosa voglio realizzare di mio, in che situazione voglio lavorare.
Domanda #4
Che "semi" devi piantare ADESSO?
Se siamo riusciti a rispondere alla domanda #3, è poi automatico passare alla #4, che ci forza a capire quali competenze, capacità, alleanze, esperienze, cambiamenti personali dobbiamo attivare per ottenere quel futuro che desideriamo: questi sono i "semi" da piantare, per tempo.
Queste sono le piantine da coltivare, dedicando energia e slot in agenda: c
orsi, mentoring, coaching, nuovi incarichi, conferenze, viaggi, esperienze, hobbies...
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Non sai mai da dove verrà una buona idea" diceva la Melanie Griffith di Una donna in carriera
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Spesso sottovalutiamo l'impatto di piccoli passi continui" dice Dorie Clark nel libro The Long Game: How to Be a Long-Term Thinker in a Short-Term World
E' molto facile dire NO a cose che prendono tempo ed energia ma non vengono remunerate, e non garantiscono un ritorno a breve.
Ma le persone che dicono SI hanno un vantaggio competitivo, perchè possono vedere opportunità dove altri non vedono niente, e hanno la flessibilità di coglierle.
Tra i semi ci sono ovviamente anche le relazioni.
Se ci sono figure con cui è utile intrecciare scambio e frequentazione perchè sai che sono figure chiave per realizzare un movimento di carriera che desideri, quelle figure vanno coltivate, non in termini di "superficiali", non "facendo PR", ma in logica di scambio e arricchimento reciproco.
Più in generale, è fondamentale circondarsi di persone diverse, che fanno mestieri diversi, che lavorano in settori diversi.
Solo guardando verso mondi laterali troverai ponti.
Solo confrontandoti con la diversità di origine, estrazioni e cultura imparerai a pensare diversamente, farti domande nuove, vedere nuove possibilità.


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