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Lavorare con molte generazioni diverse

immagine di persone di diverse età in una sala riunioni
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4 o 5 generazioni lavorano fianco a fianco, anche se la Gen dei Tradizionalisti è ormai minoritaria.
Ricordiamone i confini, come prima cosa (in giro si leggono molte varianti):
Tradizionalisti (1925-1944) – sono meno del 2% della forza lavoro
Baby boomers (1945-1964) – circa il 10% della forza lavoro
Generazione X (1965-1980) – circa il 40% della forza lavoro
GenerazioneY/Millennials (1981-1995) – circa il 40% della forza lavoro
Generazione Z (dopo il 1996 – 2010) – meno del 10% della forza lavoro

Rendere il lavoro felice e produttivo, invece che stressante e conflittuale, dipende da ognuno di noi, e in misura maggiore dai manager.
In che modo ci relazioniamo con i colleghi di età diverse?
Come motiviamo quelli più anziani rispetto a quelli più giovani ?
Come incoraggiamo collaboratori di diverse generazioni a trarre il meglio dalla diversità?

Capire le diverse identità generazionali sicuramente è il punto di partenza, e ci può permettere di costruire ponti, e lavorare in maniera più efficace.
Ognuna è come è perchè è stata influenzata da fatti diversi negli anni formativi della vita, ha attraversato momenti storici differenti , e fonda la sua identità e i suoi valori su quello che ha vissuto: già fare una fotografia di questo può essere molto utile per capire meglio tante cose. I valori che ci guidano e ci rappresentano sono cruciali per dare forma alle nostre preferenze, ai nostri bisogni e alle nostre paure.
Capire le differenze è la base, e ti invito ad approfondirle QUI e verificare quanto ti ci ritrovi nella tua esperienza personale.

Una volta comprese le differenze, poi cosa facciamo nel quotidiano?
I leader più anziani faticano a capire i collaboratori più giovani, da sempre.
Eppure sempre più spesso capita che collaboratori maturi abbiamo un capo più giovane, e che ciò generi tensioni (Peter Cappelli, Management Professor alla Wharton School si è occupato di questo tema in Managing the older worker work)
Dobbiamo essere consapevoli di queste tensioni generazionali, che normalmente si traducono in mancanza di rispetto per le persone di una generazione diversa dalla propria, come raccontato da Jeanne C Meyster – The 2020 Workplace.
Non c’è un’altra via per collaborare: riconoscere che ciascuno ha competenze diverse, apprezzare che ciascuno può portare qualcosa di prezioso al lavoro, aiutare chi non lo fa a farlo.

Ecco i comportamenti chiave più utili, concreti e quotidiani, secondo Rebecca Knight, autrice che si occupa da anni di tutto ciò che riguarda il cambiamento nel mondo del lavoro :

Si tratta di cose che possono e devono essere fatte da ognuno di noi, nel quotidiano, e a livello aziendale, su scala più ampia.
Quanto lo facciamo? Cosa ognuno di noi può fare diversamente a partire da oggi?

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